Made with love by Luca Giuseppe Murrone
Al netto delle sentenze ufficiali, quelle le lasciamo agli enti competenti, ci limitiamo a commentare, nel limbo della nostra laurea in tuttologia, le notizie di cronaca. Lo facciamo con chiacchiere da bar, o ancora di più sui social, per dire la nostra di tutto e tutti. I fatti accaduti a Palermo che hanno visto coinvolta la preside Daniela Lo Verde deve farci, RealisticaMente parlando, riflettere.
Appellarsi a tuttologi o semplicemente a paladini della giustizia non è, certamente, una cosa semplice. Eppure sono in tanti che adottano questo marchio per farsi strada nella sete di potere che generalmente logora, nel bene o nel male, ognuno di noi. Diciamolo tutta, d’altronde, se abbiamo 100 euro in tasca vorremmo averne altri… e così via. È un banale esempio, naturale ma soprattutto umano, del potere che logora l’uomo. E se c’è potere, spesso e volentieri, può arrivare la mafia.
Se arriva la mafia, spesso, quindi, arriva il potere. Non vogliamo commentare, quindi, i fatti di cronaca che parlano dell’arresto della preside dell’Istituto Falcone di Palermo che ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica per il suo impegno costante nella battaglia contro la mafia. Ma se ci si impegna, però, bisogna impegnarsi sempre e aver la coscienza pulita, sempre.
Forse non l’ha fatto la “preside antimafia” – l’hanno definita così nel tempo, appunto, per la sua forza nel classico “territorio difficile” di Palermo. Ma se quel pezzo di paradiso naturale del nostro Paese è definito un “territorio difficile” è merito o demerito soprattutto nostro. Nostro nel senso generale del termine. Nostro dei politici, nostro dello Stato e nostro anche dei tanti tuttologi e paladini della giustizia.
Quando si parla di mafie e soprattutto di antimafia bisogna alzare le antenne e soprattutto mettersi una mano sul cuore e un’altra sulla mente, riflettere e convincersi che parole e azioni devono seguire un comune denominatore perché – come ho scritto di recente qui “Tutti dicono tutto e nessuno dice niente”.
E allora una preside arrestata o un uomo delle forze dell’ordine servitore della malavita è una sconfitta per tutti, per loro stessi, per noi ma soprattutto risulta essere, di conseguenza, una vittoria per loro che generano, spesso e volentieri, anche mafia nell’antimafia!!!