Di Luca Giuseppe Murrone
È questo il Paese dei diritti e dei doveri? È questo il Paese del diritto al lavoro? Alla Bellezza? Alla salute? Alla Libertà di avere diritto e di esprimere il proprio diritto di essere quello che uno è e vuole essere?
Realisticamente parlando potremmo rispondere con un “striminzito” sì a tutte queste risposte ma non ci piace essere utopici e vorremmo andare in fondo ad ogni questione. La questione dei diritti, appunto.
Ne abbiamo sentito di tutti i colori, quando è entrato in vigore il famigerato “Green Pass” un pezzo di carta con codici che, per molti, priva il diritto alla Libertà. Per altri invece, democraticamente e Realisticamente parlando, lo rafforza questo diritto alla libertà. Ma c’è differenza – occorre precisarlo ulteriormente – tra diritti e doveri.
È un dovere avere il vaccino? Non ancora, sulla carta, ma fa parte di quel concetto di diritto alla libertà che tutti noi vorremmo avere. Perché è un diritto essere liberi. Perché è un diritto ESSERE!
COLORI, ARCOBALENO!
Ne abbiamo sentito anche di tutti i colori, quando non è passata la Legge Zan. Qualcuno facente parte della categoria dei “politicanti” ha espresso il diritto – per alcune persone – a non aver diritto. Sembra un ritorno al passato ma è il presente buio, con vista al futuro, di un Paese che sembra avere il diritto privato.
La Legge Zan è solo l’ultima espressione sentimentale di un Paese che barcolla, galleggia e si culla su concetti che in alcuni Paesi sembrano e devono essere tutelati, rispettati e dignitosi. E invece è solo, RealisticaMente, un Diritto negato.
La legge non è passata perché qualcuno – esercitando il proprio dovere – ha privato un diritto? Sì, è così, RealisticaMente parlando.
LAMENTARSI
C’è un diritto folle, anche, in questo Paese. Quello a lamentarsi per tutto e niente è il manifesto perfetto dell’era (apocalittica dell’uomo) che tutti noi comuni mortali stiamo vivendo. Ci lamentiamo di tutto che, in fin dei conti, è lamentarsi del niente. Ci lamentiamo a prescindere come scrive il Direttore del Quotidiano La Ragione Fulvio Giuliani in questo suo editoriale.
Ci lamentiamo, infatti, quando per un nano secondo internet sul nostro smartphone non funziona. Come se ne avessimo (sempre) il diritto. Ci lamentiamo se l’arbitro non fischia il rigore decisivo alla nostra squadra, come se ne avessimo (sempre) il diritto. Ci lamentiamo per un vaccino che ci dovrebbe dare il diritto alla libertà anche se – per tutti e anche per nessuno – è un “diritto privato”.
Ci lamentiamo per ogni cosa. Ci lamentiamo, a volte, della stessa nostre Vita anche se c’è chi il diritto alla vita non può viverlo. Ci lamentiamo per un pasto di non gradimento quando, purtroppo, per moltissimi, quel pasto è un diritto privato.
IL DIRITTO AD ESSERE UMANI
Ci sono mari e marinai. C’è una canzone dei Nuju, una folk band calabro-emiliana che suona così “Venivano dal mare”. E sì, venivano proprio dal mare gli esseri umani salvate nelle acque del Mare Ionio sulla costa di Crotone.
“Mi si è aggrappata al collo, la sua vita era nelle mie mani“.
Questa la commossa dichiarazione dell’Ispettore di Polizia Luigi Crupi che qualche giorno fa, si è gettato in mare insieme ad altri colleghi, per salvare vite umane. Per salvare 88 persone (compresi i bimbi) in una barca alla deriva proveniente dalla Turchia. Anche loro, esseri umani hanno diritto alla vita anche se a volte, RealisticaMente e tristemente parlando, è un diritto ad essere umani.
L’Ispettore Crupi e il suo gesto è solo l’ultimo esempio vivente di diritti e doveri che spesso e volentieri si completano tra di loro. Il Dovere di Salvare e il Diritto di Vivere. Semplice, no? Ma non sempre, RealisticaMente parlando è così. Pensiamoci, quindi, quando ci lamentiamo della vita, del lavoro, delle incomprensioni e delusioni perché c’è anche chi la vita la vive solo di utopie e illusioni. E sì, quello è anche un Diritto privato!