Made with love by Luca Giuseppe Murrone
Gli indicatori demografici dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) hanno affermato, di recente, in particolare negli ultimi giorni di marzo, che è in calo la natalità nel nostro bel Paese.
Potrebbe sembrare osceno affermare ciò, in questa domenica di “maledetta primavera” con le temperature che sballottano a destra e sinistra come politici attaccati alla poltrona in cerca di un posticino per l’Europa che sa tanto di “ulteriore presa per i fondelli” ad un popolo che è più morto che vivo.
Quando si citano i numeri, RealisticaMente parlando, le parole non servono e c’è anche un dato positivo nella drammaticità dei dati forniti dall’Istat: sono calati i decessi. I numeri, anche in questo caso, affermano che nel 2023 i decessi sono calati dell’8%. Si vive meglio? Non lo sappiamo. Si vive peggio? Non lo sappiamo. Si sopravvive? Forse.
C’è ancora tanta incertezza – quella parola mista a resilienza – che nell’epoca del Covid ha fatto eco con le urla dai balconi dal suono “andrà tutto bene”. Su alcuni aspetti ci abbiamo preso. Su altri “Si può fare”!
Sì, sì può fare . . . ma in un Paese dove si sopravvive anche la “cosa più bella del mondo” può diventare un lusso. Ditelo ai millemila giovani che, nell’era dell’incertezza, fanno ancora i conti con immeritocrazia, discriminazioni e altro. Anche in questo caso è più facile (forse) morire dentro che nascere. Morire dentro e lasciarsi tutto alle spalle ma spesso ci manca il coraggio. Quel coraggio di aver coraggio (come ho scritto di recente) che spesso ci porta a rischiare, a vivere e non sopravvivere.
Si nasce sempre meno e si continua . . . lentamente . . . a morire in un Paese che fa poco per farci restare e soprattutto spesso non ci invita a sognare o se lo fa ci costringe, RealisticaMente parlando, a fare i conti con la triste realtà che è grigia, offuscata. Come lo smog che inquina le nostre città e che, lentamente, ci fa morire e non ci fa “nascere”.
Proprio a Milano, uno dei posti con l’aria più inquinata, è allarme denatalità. Un articolo de Il Giorno (https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/single-denatalita-dati-anagrafe-whxer1k8) riprendendo le parole del primo cittadino Beppe Sala afferma che “Siamo in crescita, lentamente ma siamo in crescita”. Solo nel capoluogo lombardo, però, ci sono stati più morti che vivi (forse è meglio dire Nati) nel 2023: 15.029 decessi contro 9.403 nuovi nati con una riduzione, rispetto all’anno precedente, del 10%.
Numeri che spaventano perché la popolazione è sempre più vecchia e in questo caso per vecchia non si intende sempre saggia. Il tempo scorre – diceva qualcuno più filosofo di me – eppure nell’incertezza generale questo tempo ci fa morire, vivere o sopravvivere? Dipende, ancora una volta, Realisticamente parlando, da Noi!