La danza del suicida


di Gian Franco Murrone

lo stupore percosse il volto
di quell’uomo come stregato
dagli occhi dislocati fra le orbite ottuse

il pensiero si mosse con venale parvenza

e quando l’emozione trafisse il ventre
il volto si recinse in solitudine
nelle leggiadre movenze della mano sinistra
marchiata di un rosso anemone
che circonda in simbolica offesa
il gesto plateale di chi ricorda
nulla del reale… e saluta

si china lievemente al chiaro lunare

per cogliere il verso di sul profetico raggio
arrivato da lontano e fermato proprio lì

apparve il bagliore e nulla di più

socchiuse gli occhi come a trattenerlo
e sentì un lento e deciso fluire dentro di se
una scia priva di ordine al tratto indescrivibile
dove l’odore sembra consumarsi
in un semplice momento
e la parola si abbandona a silenzi
che investono il tempo ormai immoto

racchiuso fra le orbite

di un essere lontano e
nulla di più.