di LUCA GIUSEPPE MURRONE
La stagione dei bianconeri si è conclusa sabato 3 giugno, purtroppo, con un’amara e pesante sconfitta.
No, non è stata- e non sarà per molto tempo- una sconfitta facile da mandar giù, sia per la società bianconera che per i milioni di tifosi che la sera del tre giugno scorso speravano di viverla diversamente.
È stata una Juve “normale” quella che ha affrontato lo strapotere galattico del Real Madrid sul terreno di gioco del Millenium Stadium di Cardiff, dove si giocava con l’obiettivo di portarsi a casa la “coppa dalle grandi orecchie”.
Una finale di Champions- la seconda in tre anni- raggiunta con tanto sudore e determinazione dagli uomini di Mister Allegri, che certamente ha dato una propria impronta ad una macchina “quasi perfetta”.
Si, “quasi perfetta”, perché la squadra di Allegri dopo aver ottenuto il sesto scudetto di fila con ben 91 punti totalizzati e dopo aver portato a casa la Coppa Italia, non è riuscita a realizzare il sogno triplete- ovvero portare a casa tutti i massimi trofei in palio, obiettivo raggiunto in Italia solo dall’Inter di Mourinho nel 2010.
Per l’intera stagione gli sportivi, i tifosi juventini e antijuventini, hanno potuto ammirare una squadra “quasi perfetta”, che scendeva in campo contro ogni avversario per portare a casa i tre punti.
Ogni volta che la Juventus metteva piede sul terreno di gioco, si assisteva ad un quasi copione che dimostrava la superiorità della squadra di Allegri contro gli avversari.
I ragazzi scendevano in campo come se avessero “gli occhi della tigre”, assetati di sangue degli avversari, ottenendo quindi il massimo risultato.
Lo abbiamo visto questo, però, fino alle 21.30 circa, del 3 giugno, dove la Juventus a Cardiff, pareggiava ancora per uno a uno contro il Real Madrid dell’ex bianconero Zidane.
Sembrava la stagione perfetta, ma ancora una volta quella maledizione si è abbattuta sul popolo bianconero e in particolare sugli uomini più importanti che hanno caratterizzato questa- comunque- straordinaria stagione.
È mancato l’uomo più atteso, Gonzalo Higuain, pagato in estate ben 90 milioni.
È mancata anche e soprattutto la classe di Paulo Dybala, più volte classificato come “nuovo Messi”.
La maledizione delle finali champions (perché la Juventus ha il record di averne perse ben 7 su 9 giocate) ha avuto la meglio anche su quegli occhi della tigre che avevano caratterizzato la Juventus per l’intera stagione.
Una tigre trasformata in un attimo in un “timido gattino”, colpa della maledizione Champions? Colpa di Cristiano Ronaldo? Colpa di chi?