Made with love by Luca Giuseppe Murrone
Il caldo che ci ha scaldato per questa lunga estate sembra lasciare spazio a quelle impressioni di settembre, un po’ uggiose, un po’ malinconiche, ma certamente necessarie.
Abbiamo tutti, RealisticaMente parlando, bisogno di cambiare. C’è chi cambia look, chi fidanzato/a, chi cambia abitudine alimentare e chi non cambia proprio. È fatto così (male) l’essere umano.
Quest’autunno che – lentamente – si appresta a venire si porta con sé quel comune denominatore di tutte le stagioni: “speranza”. Ma che sarà poi la speranza? Leggendo le news, in questo Paese, sembra che tutto vada al meglio. L’Istat afferma che è cresciuto il numero di occupazione ma di pari passi c’è un malessere generale che – qualcuno – è arrivato anche a dichiarare: “si stava meglio quando si stava peggio”.
Non facciamo, però, di tutta l’erba un fascio. Peggio di così non può andare? Non lo sappiamo. Dipende, anche in questo caso, dai nostri atteggiamenti, dai nostri comportamenti, dal nostro essere. L’autunno italiano, che lascia l’estate, non è di certo dei migliori. Perché ci fa vedere – con gli occhi tristi di chi è indifeso – il potere della Natura che si ribella all’ingordigia dell’uomo. Le alluvioni, spesso, nascono così. Basti pensare all’Emilia Romagna, ancora una volta martoriata da disastri naturali ed ancora in ginocchio. Ma quella gente, tra piadine e lambrusco, non “Mola mica”!!!
A mollarci, forse, è il governo. Alle prese con una (in)love stories degna dei peggiori film americani. Se pensiamo, però, che il programma “più amato dalla generazione Z” è “Temptation Island” allora beh, è tutto, forse, più chiaro. Sangiuliano ha fatto parlare di sé e continua a farlo con la forza mediatica che un (ex) ministro si porta con sé. E pensate che in Giappone, ad esempio, nel 2019 per un ritardo di 3 minuti di treno, le opposizioni hanno chiesto in coro “Dimissioni” di un ministro.
Dimissioni, sì, quelle sconosciute. Ma anche quelle conosciute. Perché gli italiani – sempre più assuefatti – nel Paese del (non)lavoro continuano a cercare altro, per vivere bene, con la speranza di non dover vivere per lavorare ma lavorare per vivere. O forse il contrario. Anche in questo caso sta a noi deciderlo.
Cambiano le stagioni, cambiano gli affari, cambiano gli ideali, cambiano le abitudini, ma gli italiani – soprattutto quelli che ci “comandano” – forse non cambiano mai! E allora che autunno sarà, sta a noi deciderlo o forse c’è chi l’ha deciso già.