di Luca Giuseppe Murrone
Le lacrime di un bambino venuto al mondo e il sorriso di dolore di una mamma che, al mondo l’ha messo.
Come un fiore che sboccia all’alba e al tramonto si chiude nei suoi silenzi, timidi, intimi, meravigliosi.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
L’abbraccio di un padre al proprio figliolo al quale dice: benvenuto al mondo, goditi la vita e ricordati, sempre di provare Meraviglia.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
Le donne nei campi a raccogliere i frutti che la natura offre per portare a casa qualcosa che possa provocare meraviglia ai propri cari.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
I bambini che giocano a far i grandi e i grandi che vorrebbero tornare bambini.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
Un tramonto al mare, la neve in montagna, il vento maestrale, la famiglia, al completo, a Natale.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
I sorrisi aperti e colmi di bellezza delle persone che, nell’era dell’odio e della violenza, la meraviglia riescono ancora a provarla.
Ma che sarà poi la Meraviglia?
Un barbone in piazza, al freddo che toglie le proprie coperte per coprire il suo cane.
Il passato che si, frantuma e, lentamente, va a puttane. Le canzoni stonate cantate a squarciagola per ribellarsi da un futuro che non è come quello che sogniamo e lentamente due sposi che, abbracciati, si dicono un ti amo.
Ma che sarà poi la Meraviglia?