WELCOME BACK AMERICA

fonte: www.wired.it

Made with love by Luca Giuseppe Murrone
“It’s a new day in America”.

A dirlo, per mezzo di Twitter, è il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. Si conclude, quindi, l’era di Donald Trump che, RealisticaMente parlando, ai molti, non lascia di certo un senso nostalgico e malinconico come avvenne, forse, per Barack Obama.

Joe Biden, in epoca di pandemia, ha un compito importante. Non solo dal punto di vista politico, ovvio, ma anche di unione dell’America con il resto del mondo. E proprio (compreso il nostro piccolo e quel mondo che guarda a crisi di palazzo) da lì dobbiamo imparare, vedere e crescere come popolo.

C’è un sole nuovo, mentre Biden parla e lo trasmettono tutti i media in mondovisione. È un evento storico, oggi più che mai. Ma già dalla comunicazione, quel tono sempre preciso e per nulla banale, fa renderci conto della differenza comunicativa fra Biden e Trump.

C’era e c’è attenzione dal punto di vista anche della sicurezza dopo la pagliacciata mondiale e mortale che i sostenitori di Trump hanno fatto a Capitol Hill sporcando la democrazia americana di una macchia difficile da cancellare.

Eppure Biden non si tirerà sicuramente indietro nelle sfide più impegnative che dovrà seguire, il contrasto della pandemia in primis. Ma nemmeno il suo predecessore – molto legato al potere – non lo fa. Trump, infatti, ha deciso di non presidiare e partecipare all’insediamento di Joe Biden.

Donald Trump non ha mai manifestato la sua gentilezza nei confronti del suo successore. Non ha mai ammesso la sconfitta e, fino alla fine, ha dichiarato che le elezioni americane del 3 novembre scorso fossero truccate.

Trump è una pagina, RealisticaMente parlando, macchiata della democrazia mondiale e in particolare americana. Un nuovo sole adesso è pronto a splendere sull’America. Joe Biden ha giurato ed è il 46esimo Presidente e allora, RealisticaMente parlando, Welcome Back America.