di Gian Franco Murrone
Fluttua in penombra
La scia dei gesti
Si aggrovigliano al buio per soffocarsi a vicenda
Tratto confuso è la linea di luce
Che traccia il sentiero del senso
Con un siero che odora d’inganno
Un volto obliato dalle ombre del sonno
Che avanza
Una malattia informe che deturpa e sconvolge
E sopraggiunge la tua presenza scheletrica
Il nefasto sorriso di primavera inoltrata
Scompare.