RINASCITA, LA VECCHIA E NUOVA ‘NDRANGHETA

Aula Bunker Processo Rinascita Scot
fonte:www.strill.it
Made with love by Luca Giuseppe Murrone




Continua senza sosta il maxi processo Rinascita Scott, che ha preso il via il 13 gennaio scorso.
La stampa, in generale ne ha dato risalto al via di questo importantissimo processo che si sta tenendo a Lamezia Terme solo per qualche giorno ma poi, RealisticaMente parlando, sono pochi gli organi stampa e d’informazione che stanno tenendo traccia di ciò che accade in questo processo.

I numeri, l’abbiamo detto, erano e sono straordinari. Perché? Perché quando si muove la Procura di Catanzaro, con la guida del Procuratore Capo Nicola Gratteri, si ottengono sempre inchieste grosse e si riesce a scavare in fondo, negli inferi di quello che è sempre di più, ormai, il cancro di un’intera società.

Anche l’operazione “Basso Profilo”, sempre coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, ha dato alla luce un nuovo quadro della malavita calabrese e nazionale.

Dove prima c’erano coppola e lupara, oggi ci sono i colletti bianchi, politici e politicanti a gestire il potere. E che ruolo ha avuto e sta avendo la pandemia nell’avvicinarsi alla ‘ndrangheta? A queste domande, in diversi incontri pubblici e anche nel loro libro “Ossigeno Illegale”, Nicola Gratteri e il professore e storico delle mafie, Antonio Nicaso, hanno dato risposte dichiarando, in coro, “Le mafie traggono vantaggio dalle crisi”.

Ma a parlare non sono sempre e soltanto i veri uomini d’onore di questo Paese, come, appunto consideriamo Nicola Gratteri e Antonio Nicaso e tanti altri che lavorano all’insegna della legalità. A loro ribadiamo, RealisticaMente parlando, tutta la nostra profonda ammirazione e vicinanza.

A parlare sono anche tanti pentiti e collaboratori di giustizia, soprattutto nel corso del maxi processo Rinascita Scoot. Sono loro i protagonisti di queste prime fasi processuali e si stanno prendendo la scena, alcuni con dichiarazioni importanti e altri meno, per descrivere una nuova ‘ndrangheta.

Perché è così forte la ‘ndrangheta oggi? RealisticaMente parlando potremmo rispondere parafrasando proprio il professore Nicaso che, nel corso di un incontro pubblico disse: “la ‘ndrangheta è così forte per la propria capacità di tessere relazioni sociali”.

Di relazioni sociali, gli uomini della ‘ndrangheta e aspiranti tali ne hanno in quantità infinita. E se per un terra martoriata da un cancro così grande, com’è appunto la ‘ndrangheta, potremmo aspirare ad avere una possibile rinascita sociale, anche la ‘ndrangheta stessa rinasce, ogni giorno, purtroppo.

La ‘ndrangheta vive nei social. Gli ‘ndranghetisti hanno profili Facebook e Twitter e sono sempre più persone come noi. Anche questo emerge dalle deposizioni in aula dei pentiti e collaboratori di giustizia in queste prime settimane di maxi processo a Lamezia Terme.
Up to 50% off popular items

IL PENTITO SCRIVA È MORTO

Tra i tanti nomi di illustri pentiti attesi per essere ascoltati al maxi processo spiccava anche quello di Pino Scriva. Pentitosi nel 1983 e considerato “il Buscetta calabrese”, Scriva non sarà ascoltato al processo perché è morto, in data e luogo non comunicati e non certificati anche se i pubblici ministeri hanno dato al collegio giudicante il certificato di morte dello stesso Pino Scriva che, tra le tante cose, come riporta LaCnews24 Disse: «se si chiama ‘ndrangheta è perché l’ho detto io».

Era una ‘ndrangheta di altri tempi, ancora asservita al gesto criminale e di sangue, forse. Ma adesso – com’è noto grazie al lavoro straordinario delle forze dell’ordine e della magistratura e da alcune dichiarazioni di pentiti e collaboratori di giustizia – ha cambiato volto, faccia, ed ha avuto la propria importante rinascita. Una rinascita che punta all’aspetto sociale, ad infiltrarsi ovunque nella rete sociale.

Gli uomini di ‘ndrangheta, seppur rivoluzionandosi però, restano legati alle tradizioni. Le armi e la droga, infatti, come testimoniano le inchieste, circolano ancora tantissimo. Su questo, l’ultima imponente operazione coordinata dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha portato agli arresti ben 12 persone, è importante soffermarsi sulle dichiarazioni dello stesso Procuratore Gratteri che, in conferenza stampa il 25 gennaio scorso ha dichiarato, come riporta Repubblica: “Siamo dovuti intervenire questa mattina proprio per evitare un omicidio – rivela il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri – Abbiamo captato gli atti preparatori. Avevano frigoriferi e congelatori dismessi pieni di armi”.

Se c’è una politica che deve riformarsi, soprattutto in questa drammatica fase storica, anche le organizzazioni criminali lo devono fare e spesso per facilitare le cose, politica e malaffare si uniscono ed è qui che i giochi diventano più difficili.

Le tradizioni, quindi, restano solide, ma nel vero potere della ‘ndrangheta la Rinascita, forse, è già iniziata da un po’? Chi lo sa. Attendiamo le nuove operazioni di Gratteri e delle forze dell’ordine per capire cosa sta accadendo e per cercare di far rinascere, RealisticaMente parlando, questo Paese.