Non fumi? Per te ferie extra

La bella idea innovativa di una compagnia di Tokyo.
di LUCA GIUSEPPE MURRONE

Quanti di voi che leggete questa notizia sono fumatori? E quanti di voi sentono, necessariamente, il fastidioso bisogno di tabacco, in particolare nelle stressanti ore di lavoro?

Proprio da questi interrogativi, come riporta il quotidiano britannico Telegraph, sono partiti i progetti aziendali di una famosa compagnia giapponese, la Piala Inc..

Il benessere dei dipendenti è sicuramente una delle cose che più interessa alla compagnia nipponica e, dunque, per colmare il gap tra dipendenti fumatori e non fumatori, si è pensato di adottare un’idea al quanto originale.
L’idea innovativa e originale, proposta da Piala, è entrata in vigore nel mese di settembre scorso e fino a questo momento, sarebbero circa una trentina i dipendenti premiati dalla formula di sei giorni di ferie extra.
Infatti, dopo aver sentito le testimonianze di diversi lavoratori appartenenti sia alla categoria fumatore che non fumatore, hanno deciso di regalare ferie extra ai non fumatori.

Il motivo è certamente curioso ma per nulla banale, poiché gli uffici della compagnia nipponica, sono situati al 29esimo piano di un grattacielo nei pressi del famoso distretto Ebisu a Tokyo e, i dipendenti “viziosi di tabacco” devono, necessariamente, recarsi al piano terra per concedersi la famosa pausa sigaretta.
Il tempo produttivo stimato per questa pausa, secondo calcoli aziendali, è pari a circa 15 minuti.
In quei 15 minuti, infatti, il lavoro della compagnia che conta circa 120 dipendenti, passerebbe, quindi, totalmente in mano ai non fumatori, il che, secondo testimonianze riportate dal CEO Di Piala Inc, Takao Asuna, ha creato diversi malumori all’interno degli uffici di Tokyo.

Le meritate ferie extra, fanno sapere i vertici della compagnia, non sono soltanto un premio per la categoria dei non fumatori e una sorta di punizione per i fumatori, ma consistono in uno stimolo in più per cercare di far smettere i dipendenti di fumare e, risultare così, più produttivi non solo dal punto di vista lavorativo ma, certamente, anche dal punto di vista salutare.

Secondo voi, in Italia, si potrebbe adottare una proposta simile?