NON CEDIAMO ALL’ISLAMOFOBIA

di Luca Giuseppe Murrone

Tante, troppe volte, si è creato un pregiudizio negativo che portava- erroneamente- a vedere l’islam come sinonimo di terrorismo.

Molte volte, infatti, poiché esposti eccessivamente all’influenza mediatica, l’individuo si è posto questo quesito: ma Islam è terrorismo?

La risposta potrebbe sembrare banale, ma in questa crisi di valori che sta colpendo l’umanità, occorre ribadirlo: no, l’Islam non è affatto sinonimo di terrorismo, così come gli abitanti di Sicilia, Calabria, Campania, non sono (tutti) rispettivamente mafiosi, ‘ndranghetisti o camorristi.

Nel corso del tempo, con il potere- mediatico e non solo- che sta acquistando l’Isis che si è evoluta molto come organizzazione terroristica di matrice estremamente islamica, si è andato a creare un nuovo neologismo che si diffonde soprattutto in Occidente.

Questo neologismo è: Islamofobia che letteralmente, senza troppi giri di parole, vuol dire, appunto, fobia, pregiudizio, discriminazione verso la religione islamica.

Un concetto nato e diffuso principalmente in Europa, dove secondo dati statistici forniti sul web dal Central Institute Islam Archive erano presenti, nel 2007 (10 anni fa, quindi) all’incirca 53 milioni di musulmani.

È, quindi, un dato che potrebbe crearci diversi quesiti come ad esempio: su 53 milioni di persone di religione islamiche in Europa (nel 2007) quanti di loro si sono manifestati terroristi?

Però la paura e l’ignoranza culturale, in un mondo occidentale che, come detto, sta attraversando una crisi di valori, regna sovrana.

Uno degli ultimi episodi di cronaca legati al #terrorismo proveniente dalla vicina- logisticamente e, soprattutto mediaticamente- Londra, ci fornisce, appunto, una nuova fase di questo fenomeno chiamato “terrorismo”.

Un uomo di 47 anni di Cardiff e quindi un individuo con cultura occidentale, nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno scorso, ha deciso di andare con il suo veicolo sulla folla davanti ad una moschea di Londra affollata di fedeli in Ramadan, provocando un morto.

È stato un gesto gravissimo, così come lo sono tutti quelli provocati dall’odio estremo che, spesso, un’ideologia o anche un concetto religioso porta a realizzare.

Il gesto del 47enne di Cardiff, che è stato arrestato dopo che stava rischiando il linciaggio, è stato condannato anche dal primo cittadino di Londra, di fede musulmana, Sadiq Khan.

Proprio il sindaco, infatti, con l’aiuto della polizia, ha parlato ai media di dati estremamente preoccupanti sul concetto di islamofobia.

“Si è arrivati ad una media di circa 20 atti violenti e discriminatori quotidiani nei confronti dei fedeli musulmani” ha affermato il sindaco di Londra.

Si sta creando- o forse è già in atto- una pericolosa psicosi verso l’altro, concetto che nella storia dell’umanità ha portato alle più calde e sanguinose guerre.

La violenza e la paura non sono certamente le armi migliori per abbattere il fenomeno del terrorismo che, purtoppo, semina il terrore, proprio, grazie a violenza e paura.