N.

di Gian Franco Murrone

Dimora della carne
effusione esterna
di un classico ricordo che si infiamma
volo innanzi a te perduta dimora
un tempo … le mie vene
sospeso vagavo fra le acerbe note
fluttuanti … seminterrati
si conficca nella testa un motivo
che alza il tepore nella sala
parte l’amplificatore
la voce va giù tutto s’accende
il respiro si ferma e beve calore
nulla di più d’una vecchia emozione
la mia testa sorvola e il poeta si strofina
vicino a me mentre il resto piange