Ma quanto costano, oggi, i calciatori?

QUANDO IL DENARO SUPERA LA PASSIONE

di Luca Giuseppe Murrone

Passate le feste, tra brindisi e panettoni, gli amanti del “gioco più bello del mondo” si rilassano la mente a suon di notizie del tanto amato, quanto odiato, calciomercato. Ad ogni sessione, che sia quella estiva o quella di riparazione (gennaio, quindi) ne vediamo e, soprattutto, sentiamo delle belle. Il calciomercato di questi tempi si chiama di riparazione, appunto, perché le squadre di media e/o bassa classifica cercano ripari e rimedi per non scivolare nell’inferno delle serie minori ; anche perché le retrocessioni, di conseguenza, sarebbero perdite di denaro per una società calcistica. Ma questo è un altro discorso.

Le cosiddette big, invece, adottano un altro tipo di mercato: quello di rinforzo, andando, quindi, a rinforzare una rosa già di suo molto competitiva. Pensiamo al Barcellona che di certo, per gli amanti del pallone, non ha bisogno di molte presentazioni, che ad inizio mercato ha sborsato ben 160 milioni di euro per assicurarsi il cartellino di un’ex conoscenza del calcio italiano: Philippe Coutinho.

Il fuoriclasse brasiliano dopo la firma con il Barcellona

Si, avete capito bene, 320 miliardi delle vecchie lire per il brasiliano di 25 anni che l’Inter fece conoscere al mondo senza, però, puntare molto sul suo (evidente) talento. I tifosi nerazzurri hanno sempre definito, dal momento dell’addio di Coutinho per approdare al Liverpool, il suo talento come talento incompreso e se una delle squadre più forti del mondo ha deciso di sborsare 160 milioni forse i tifosi hanno, un po’ ragione.

Da quando il Barcellona ha ufficializzato il fuori classe brasiliano, in Catalogna è ufficialmente decollata la “Coutinho-mania” portando, in poche ore, un giro d’affari enorme dovuto al merchandising alla società blaugrana. Ecco, quindi, che l’investimento (potrebbe) esser ripagato solo grazie a questo fattore.

Quando il calciatore brasiliano abbandonò gli armadietti di Appiano Gentile (luogo d’allenamento dell’inter) per approdare al Liverpool, la società si manifestava, in un certo senso, contenta di questa cessione perché, come si dice in questi casi, faceva cassa.

La cassa, in effetti l’aveva fatta eccome poiché nel 2010 l’allora Direttore Sportivo dell’Inter Marco Branca aveva acquistato il cartellino di un diciottenne Coutinho dal Vasco Da Gama per una cifra pari a 3, 5 milioni e dopo un prestito all’Espanyol, nel 2013 fu ceduto a titolo definito al Liverpool per 10 milioni più 3 di bonus.

Oltre al rammarico dei tanti talenti incompresi il problema vero per gli amanti del calcio è questo: denaro. Si è detto più volte che ormai il calcio non è più dominato da sudore, fatica e passione ma dal fatidico Dio Denaro e allora, come in tutte le cose, si perde la vera essenza del tifo.

C’è da dire anche che quando l’Inter decise di vendere Coutinho nel 2013 il denaro, ancora, non era la base dei trasferimenti e le società per un potenziale talento facevano anche questi (evitabili) sacrifici.

Oggi, a distanza di qualche anno, i valori contrattuali minimi dei “potenziali talenti” sono indecifrabili.
Basta pensare al clamoroso trasferimento di calciomercato che ha visto sempre il Liverpool protagonista. Si sta parlando del difensore olandese classe 1991 Virgil van Dijk che è passato dal Southampton al Liverpool per la modesta cifra di circa 75 milioni di sterline, ovvero 85 milioni di euro.

Il difensore del Liverpool Van Dijk

Si, proprio così 85 milioni per un difensore giovane che ha ancora tanto da lavorare per esprimersi ai massimi livelli. È un potenziale talento anche lui, è alto e ha tutte le caratteristiche del buon giocatore di stazza ma perché spendere tanto per un potenziale talento?
Van Djik è diventato, quindi, ufficialmente, il difensore più costoso della storia del calcio e di certo, fino a qualche settimana pochi conoscevano perché giocava modestamente in una società calcistica inglese che sta lottando per non retrocedere. Strani casi di un calcio sempre più malato che si sta sempre più arricchendo di denaro e impoverendo di passione.