La ‘ndrangheta della malapolitica e malasanità

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Se la pandemia in corso d’opera ha rivoluzionato un po’ le nostre abitudini, nella terra di Calabria le (male) tradizioni sembrano confermarsi anche in questo periodo anomalo sotto diversi aspetti.

A rimbalzare agli onori delle cronache locali e nazionali, infatti, nelle ultime settimane non sono soltanto i numeri in netto calo di contagi – con le misure anti contagio messe in atto dal governo regionale – ma anche ben altro che, ormai, sembra non far più notizia.

Ma proprio perché ormai “sembra non far più notizia”, RealisticaMente parlando, dobbiamo parlarne.

Mentre diversi turisti, qualcuno anche approfittando del bonus vacanze messo in atto con il Dl Rilancio dal Consiglio dei Ministri, stanno invadendo le spiagge paradisiache della Calabria, la ‘ndrangheta continua a colonizzare sempre più la società civile rendendo difficile distinguere, appunto, tra sano e “malo”. La malasanità in Calabria non corrisponde soltanto ad orrori e errori umani ma anche e soprattutto per il fatto che alcune Aziende sanitarie locali (le famose ASL) sono – come testimoniano le carte della magistratura che hanno indagato e continuano a indagare sul caso – in mano a uomini poco affidabili, a uomini legati alla ‘ndrangheta.

In questo articolo dell’AgI,[…] pubblicato l’8 agosto 2020, si legge un dato allarmante: 21 comuni sciolti per infiltrazioni e ben 2 Asl. Gli ultimi due comuni ad essere sciolti per ‘ndrangheta sono il comune di Cutro in provincia di Crotone e quello di Sant’Eufemia di Aspromonte.

Entrambi i comuni sono noti non solo per la bellezza e ricchezza culinaria e paesaggistica che offrono, ma anche e soprattutto per il marchio “d’origine controllata e protetta” della ‘ndrangheta.

Se si pensa in particolare al comune di Cutro, è impossibile non fare un salto, salendo lo Stivale, fino al Nord Italia e fermarsi in particolare nella provincia di Reggio Emilia, dove tanti calabresi, cutresi in particolare, hanno popolato dagli anni ’80 in avanti, la provincia. Tra Reggio Emilia e Cutro è in atto un gemellaggio decennale. Ma Cutro è anche il paese d’origine della famosa cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri, principale protagonista nel corso della più grande operazione contro la ‘ndrangheta al Nord denominata “Aemilia”.

I numeri dei comuni e gli enti pubblici sciolti per infiltrazioni mafiosi – che potrebbero aumentare secondo il parere del Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri – parlano forte e chiaro anche se qualcuno, forse, tra mar Ionio e Tirreno, in Calabria e non solo preferisce continuare a farsi il bagno nel mare della rassegnazione.