La manina del welfare

Dove non arriva la “manina” dell’esecutivo arriva l’Impresa.

Con la mente vi voglio far sognare le colline Vicentine, magari proiettati con lo sguardo verso un mondo fiabesco panacea del trambusto cittadino pieno di traffico, rumori e smog.

RealisticaMente parlando invece, colgo l’occasione per descrivere e far conoscere ai nostri lettori del Blog una notizia a dir quanto strepitosa per il welfare aziendale. Nello specifico politiche del c.d “Bonus Bebè”, ma non un bonus ricevuto dalla Stato già previsto ma un premio elargito dall’impresa.

Caltrano (VI)

Qualche “statista” avrebbe detto: “prima agli Italiani”…

Sicuramente l’illuminato imprenditore vicentino, Vinicio Bulla a prescindere dall’italiano o meno, avrà pensato invece prima ai figli dei dipendenti a prescindere dal colore della loro pelle.

Vinicio Bulla

Questa vicenda che vede protagonista l’imprenditore Bulla è stata ripresa da diversi quotidiani nazionali a testimonianza del fatto di come, attraverso queste pratiche di welfare aziendale e non solo, il leader della Rivit S.p.a. vuole aiutare il territorio nel quale la sua azienda opera.

Anche il nostro blog vuole esaltare le sue doti, di Olivettiana memoria e vuole analizzare cosa ha creato per il proprio capitale umano. A capo della Rivit Spa di Caltrano (VI) leader mondiale nella produzione di tubi in acciaio inox e leghe speciali di grandi dimensioni, destinate alle aziende estrattrici di oil & gas.

Nello specifico, il progetto prevede che siano rimborsate quote di iscrizione, rette, servizi mensa e scolastici corrisposti per la frequenza di asili nido e materne, fino ad un massimale fissato in 6.600 euro annui per figlio in caso di nido e tremila per la materna. Non solo. In caso di nuove nascite e adozioni di figli oltre il primo, i dipendenti avranno diritto ad una cifra una tantum di duemila euro (per il secondo figlio) o tremila (terzo figlio e successivi), oltre ai 550 euro al mese per il nido e i 250 euro per la materna. Il progetto è garantito per almeno 7 anni, fino al 31 agosto 2025.

Il numero degli uomini all’interno dell’azienda è nettamente superiore a quello delle donne, poiché tocca punte del 90%. Detto ciò voglio comunque condividere e far conoscere, anche mediante questa fonte informativa, un vantaggio win to win per chi si propone con il welfare in ottica di miglioramento per il capitale umano e quindi per le persone che rappresentano il valore fondante dell’azienda.