La libertà di ieri, di oggi e di domani

C’è un senso di libertà nel nostro scrivere, nel nostro vivere.
Una libertà oppressa ma senza colpe di nessuno se non di questo nostro vivere.
La libertà di conquistarla quella libertà, anche con il sangue, con il sudore, come, ad esempio, hanno fatto i partigiani proprio per la nostra amata, sudata, onorata ma anche (da qualche vigliacco) disprezzata Liberazione.

La libertà di ieri va riconquistata, omaggiata, ricordata sempre anche se qualcuno se lo dimentica. La libertà di ieri si mischia di conseguenza con quella dell’oggi ma anche del domani. Se penso alla libertà, RealisticaMente parlando, la mia mente va agli occhi di quella ragazza di nome Samar Abbas che non abbiamo saputo proteggere.

Le ultime notizie di cronaca che arrivano da Novellara in provincia di Reggio Emilia e mettono al centro proprio la ragazza di origine pakistana che – secondo quanto riportato dagli inquirenti e dai media – sarebbe stata uccisa dalla sua famiglia, sono terribili e inquietanti, un film dell’orrore. Il motivo? Volere una propria libertà e aver rifiutato un matrimonio combinato.

La Gazzetta di Reggio (https://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2021/06/01/news/saman-ammazzata-dallo-zio-il-30-aprile-il-fratello-16enne-conferma-l-omicidio-1.40341297)
ha riportato la notizia, in data 2 giugno, della morte della ragazza con la confessione del fratello di 16 anni che parla di assassinio della giovane ragazza ad opera dello stesso zio e poi il viaggio, il giorno dopo la sera del delitto, dei suoi genitori verso il Pakistan. Storie inquietanti che fanno male, fanno piangere e, RealisticaMente parlando, ci fanno riflettere su quanto sia crudele, a volte, l’essere umano.

Una libertà oscurata è quella che vivono tante persone che, giustamente, hanno scelto una vita all’insegna della legalità. Che se ci pensate bene: libertà e legalità fanno anche rima. Penso ai giornalisti minacciati che vivono sotto scorta. Penso alle loro vite, ai loro figli e ai loro sorrisi pieni di vita e, soprattutto, pieni di voglia di libertà.

La libertà sono anche gli occhi e l’operato di uomini come, ad esempio, il Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri che da più di 20 anni vive sotto scorta per regalare a questo nostro mondo un po’ di sana legalità che, come detto, fa rima con libertà.

Se penso alla libertà penso al nostro fratello Patrick Zaki. Lo studente dell’Alma Mater di Bologna è in prigione in Egitto, precisamente al Cairo, dal febbraio 2020. Ancora 45 giorni di prigionia. Ancora segreti e strane manovre politiche provenienti dall’Egitto.
E la mente va alle torture patite dal nostro fratello Giulio Regeni e a quella verità che continuiamo a chiedere ancora.

Vi prego, RealisticaMente parlando, “non facciamo . . . altri morti per la libertà”