Inter, adesso (im)Barça(ti) per davvero

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Sarebbe stato troppo facile, forse, se al Wembley stadio di Londra, contro il Tottenham, l’Inter avesse ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions League con un turno d’anticipo.Troppo facile per una squadra storicamente pazza come la Bene Amata che, in quel palcoscenico, dopo il trionfo del triplete, ci mancava da tanto, troppo, tempo.

Eppure, però, agli interisti, un po’ d’amaro in bocca resta. Hanno l’amaro in bocca, sicuramente, i 4.900 tifosi nerazzurri che sono partiti per seguire l’Inter anche a Londra.

Gli uomini di mister Spalletti hanno perso per una rete a zero grazie ad una bella incursione di Sissoko che ha avviato l’azione portando alla rete, a dieci minuti dalla fine, un grande calciatore dotato di classe e tecnica raffinata come Eriksen.

Christian Eriksen of Tottenham Hotspur (Photo by Richard
Heathcote/Getty Images)

Linter, un po’ sotto tono e con un Ninja Naingolan completamente out (ha lasciato il campo a Borja Valero al 44esimo del primo tempo) ha resistito fino all’ottantesimo minuto agli attacchi degli Spurs.

Ora arriva il bello o il brutto. Gli interisti, d’altronde, sono abituati a queste situazioni.

Proprio perché l’Inter è pazza, si poteva sospettare un esito tale a Wembley anche se, in un paese come il nostro dove tutti si professano allenatori di calcio, qualcosa in più, forse, dagli uomini di Spalletti la si poteva aspettare.

Il goal di Eriksen, infatti, ha gelato e rimandato i sogni di gloria nerazzurri di conquistarsi il passaggio agli ottavi di Champions.

L’Inter, con questa sconfitta di Londra, però, potrebbe abbandonare la Champions alla prossima giornata se dovesse perdere contro il PSV, oppure il Barcellona di Messi venisse sconfitto dagli Spurs. Eventuale pareggio o vittoria dell’Inter contro il PSV e sconfitta del Totthenam garantirebbero, comunque, il passaggio del turno agli uomini di Spalletti.

Gli uomini di Spalletti, ora, sono messi così. Messi in tutti i sensi. Perché dove non arriva il sacrificio proprio serve anche una mano, un aiuto che, in questo caso, farebbe più che bene.

L’aiuto, dovrebbe arrivare, proprio,da Messi e compagni. L’Inter, è messa così. A riveder le stelle, d’altronde, ci sono andati con gente che quei palcoscenici li ha visti, quest’anno, per la prima volta e non è cosa da poco.

All’uscita dei sorteggi dei gironi la si dava per spacciata, dove molti intenditori di calcio dicevano che l’Inter non avrebbe avuto alcuna chance di passare il turno.
La vittoria di San Siro in rimonta contro il Totthenam, all’andata, aveva fatto assaporare un esito diverso ma si sa, il calcio è strano.

Ora l’Inter è a un bivio. Nel calcio, contro nessuna squadra, la vittoria è scontata. Non lo sarà nemmeno contro un PSV forte e determinato a fare bella figura, il prossimo 11 dicembre, in un San Siro che è pronto a gustarsi un’altra notte da Inter.

Prima di quella notte decisiva per la stagione nerazzurra- il passaggio del turno, infatti, sarebbe un bel traguardo- ad Icardi e compagni aspettano, nel giro di sole due settimane, delle super sfide che richiedono grandi sforzi fisici e mentali contro avversari del calibro di Roma (domenica 2 dicembre) e Juventus (il prossimo 7 dicembre).

Poco tempo a disposizione. Le onde iniziano ad alzarsi, la pressione su Spalletti e i suoi inizia a salire. Ora servono gli attributi, serve imbarcarsi, in tutti i sensi, e remare più forte possibile e sperare in notti nerazzurre, perché quella di Londra, purtroppo, è stata solo nera.