IN(CONTE)NTABILI GIUSTAMENTE

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Foto, crediti by inter social
Foto, crediti by inter social

La Storia dell’Inter è una Storia strana, pazza, folle, fatta di tanti odi et amo.
Quella che contraddistingue gli “esseri nerazzurri” è sicuramente il loro essere cronicamente incontentabili. Oggigiorno, questo avviene più che mai.

Ma forse, si sa, non sempre – gli esseri nerazzurri – hanno torto. Anzi, giustamente e RealisticaMente parlando, forse hanno troppo ragione, oggi più che mai, ad essere incontentabili.

La parola incontentabili, se la si analizza bene, riporta al nome di colui che è, attualmente, e dovrebbe essere il condottiero dell’Internazionale di Milano: Antonio Conte. Per decenni nemico dei nemici facente parte di quella che, gli esseri nerazzurri, non vorrebbero nemmeno nominare ma che, in fondo, lo si sa, la si conosce, oggi più che mai è la squadra da battere – almeno in Italia: la Juventus.

Storie pazze, folli, che si accomunano in questo magma di soldi e passione che si mescolano ciclicamente nel calcio di oggi. Un calcio sempre più avaro. Mister Antonio Conte, con un progetto ambizioso, ha convinto un anno e mezzo fa, la società nerazzurra che gli ha fatto firmare un contratto di ben 12 milioni di euro all’anno. Cifre assurde ma, se si prova a contestare un minimo questo al mister pugliese, allora ci direbbe, RealisticaMente parlando, «parla la mia carriera».

Ma di Antonio Conte da Lecce, gli interisti, oggi più che mai, non sono molto contenti, anzi qualcuno – creando addirittura petizioni online – spera che già la sfida contro la “sorpresa” (ma non troppo) Sassuolo di De Zerbi in programmazione domani, 28 novembre, alle 15 (diretta Sky Sport) sia l’ultima partita del mister Conte sulla panchina dell’Inter.

Lui vuole godersi il percorso. Ma i tifosi nerazzurri vogliono vincere o almeno giocare, provarci. Vorrebbero vedere i giocatori vendere l’anima e sputare sangue in campo. Fattori, questi, che secondo molti, dovrebbe trasmettere anche l’allenatore.

E di paragoni tra allenatori ce ne sono stati eccome in questi decenni. Si è appena concluso il decennale della vittoria della Champions Leauge in quel maggio del 2010 che – lo si voglia o non voglia – passerà sempre alla storia del calcio. Eppure, da allora, da quel magico periodo che ha sancito il trionfo dei trionfi, l’Inter non riesce a trovare più la sua identità vincente.

Gli allenatori negli anni si sono cambiati e ricambiati quasi come se si fosse davanti alla scelta del commissario alla sanità calabrese che, in queste ultime settimane, sta imbarazzando la Calabria, il governo e l’Italia.

Di imbarazzo, gli esseri nerazzurri, ne hanno provato tantissimo dal post triplete ad oggi. Dalle sconfitte con Trabzonspor e Hapoel Beer Shewa, alla serata di mercoledì scorso contro il Real Madrid privo di Benzema e Sergio Ramos, tante, troppe cose per essere incontentabili.

Qualcosa forse si muoverà – o si sta già muovendo (?) – nelle prossime settimane ma la situazione Champions Leauge con 0 vittorie in ben 4 partite rattrista molto gli interisti di tutto il mondo e fa perdere la fiducia nei confronti del condottiero Antonio Conte e dei suoi uomini.

A proposito di condottieri. Quello che ha deluso, al momento, sarebbe anche il cileno Arturo Vidal che, proprio Conte, ha corteggiato a lungo – dopo la bella e vincente parentesi bianconera con la Juve – per poi portarlo a Milano nell’ultima sessione di mercato.

Contro il Real Madrid, una sciocchezza di Arturo Vidal ha costretto l’Inter – già in balia degli uomini di Zidane – a giocare circa 70 minuti di partita in inferiorità numerica. Magari non l’avrebbe vinta ugualmente, la partita però il doppio giallo ricevuto da Vidal ha inciso molto sulla prestazione nerazzurra.

Arriveranno notti migliori? Chi lo sa, ma sappiamo solo che RealisticaMente parlando, gli interisti (quelli veri) ci saranno sempre anche se, oggi più che mai, sono davvero giustamente incontentabili.