Il web è per tutti?

di Luca Giuseppe Murrone

Si è vero, se non ci fosse stato l’avvento di Internet, noi esseri umani saremmo sicuramente più poveri.

La povertà, però, anche oggi, con la possibilità di navigare e comunicare via web, non è certamente sconfitta.

Anche in paesi tecnologicamente avanzati, come ad esempio l’Italia, la povertà d’animo (che è differente rispetto a quella economica) si fa sentire e proprio il web, spesso e volentieri, ne amplifica il tutto.

Basti pensare al semplice fatto di come vengono usati i social networks oggi. Nonostante, infatti, la comunicazione abbia fatto- per fortuna o sfortuna, dipende dai casi- passi da gigante, l’ignoranza funzionale è ancora tanta.

Le riflessioni comunque bisogna farle, nonostante nella penisola Italiana si contino in media giornaliera, soltanto su Facebook, circa 30 milioni di utenti attivi.

Il web è per tutti? Gli esperti direbbero “No. Il Web non è per tutti” eppure tutti hanno, comunque, libero accesso.

Il web è un posto magnifico e molto intrigante è vero, ma a volte, cade nella banalità. Poiché esso è un “posto” dove viaggiano gli utenti, capita, spesso, di trovare dei cattivi “viaggiatori” che come bagaglio principale non hanno certamente quello culturale.

È il caso di chi, quotidianamente, pubblica contenuti pubblici sui propri canali social che sono frutto di bagagli di pura ignoranza e, purtroppo, odio.

L’ultimo episodio in ordine temporale (anche se non sarà, purtroppo, certamente l’ultimo) che ha fatto riflettere, eccome, sull’importanza del “libero” accesso al web proviene da Reggio Emilia, dove il quotidiano La Gazzetta di Reggio ha pubblicato la tragica notizia della morte di un giovane dodicenne di origini pakistane.

Alla notizia, non sono mancati certamente i commenti.

C’era chi dedicava, infatti, una preghiera e c’era chi, prendendo possesso della propria ignoranza, insultava le origini della vittima esprimendo il commento discriminatorio, come spesso accade in questi casi, con un italiano poco corretto.

Ecco che, in questo caso, vengono messi in evidenza i danni che può provocare il web.

Nel 2017, nonostante l’evoluzione mediatica e del web in particolare, c’è ancora tanto bisogno di cultura e di evoluzione mentale nella popolazione che, spesso, si nasconde dietro una tastiera per dar ancora più potenza alla propria ignoranza.

Forse, visti i continui insulti e le discriminazioni che, quotidianamente, viaggiano sul web alle donne e/o ai danni di persone scomparse, sarebbe il caso di tornare a porsi alcune questioni, una fra tutte: il web è per tutti?