Il tocco del ritmo

di Gian Franco Murrone

La voce scivola fino a non sentirsi più

nello specchio dal vapore bagnato

e oltrepassa la realtà e si concede

all’eternità

 

Lo stupore è una semplice carezza

e dal retro del tuo cuore

la mia voce s’infiamma e torna indietro

per spegnersi sullo specchio

 

lasciati usare, voglio usare il succo

dall’interno che si cede a me

quel retro gusto d’arcano

nell’incontrastabile fruire delle mie parole

 

Sussulti. . . voglio ballare

fammi ballare sull’incessante desiderio

che ho di te. . . su quell’odore

che mi appartiene

e se sostiene io lo inserisco

fino ad urlare per questo amore

che dal mio sole

non morirà,

fino a quel seno li dove il senno

per un incantesimo si perderà

e sarà bello sentirti urlare

vedere il corpo che si lascia andare

e non c’è più una dimensione

ma solo il nesso che ci lega