IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO…

“L’essenziale è invisibile agli occhi” per la selezione del ministero del Lavoro

di Matteo Murrone

La sezione lavoro di Realisticamente, questa volta non vuole trattare di questioni tecniche o notizie che ricalcano l’attuale processo normativo in campo giuslavoristico, vuole esprimere un’opinione reale e recente della situazione del governo in coming.

Ovviamente non delineerò tutta la squadra del futuro governo però mi soffermerò sull’attuale nome che si è fatto per “Dirigere” il dicastero del lavoro. Realisticamente, vuole dare il suo punto di vista, ribadendo che il nostro blog è tipicamente apolitico che però analizza ed osserva con “occhio” critico cosa succede nel mondo.

fonte: Wikipedia

Ebbene si, in questo periodo storico dove il lavoro, secondo il mio modesto parere, dovrebbe essere un punto nevralgico della nostra Cara Italia, qualcuno pensa di affidare questo Dicastero chiave a Luigi Di Maio.

Come ogni governo che si insedia ci sono i pro e i contro e come ogni nuova formazione di Governo ci sono i sostenitori e gli oppositori alla stessa, però questo, non preclude che non si possono esprimere opinioni personali sullo stesso. Opinioni alquanto diverse anche tra l’associazione dei Giuslavoristi Italiani (Agi). Divisioni nate soprattutto tra chi vuole l’unificazione del ministero del lavoro e dello sviluppo economico. il Presidente dell’Agi Aldo Bottini si trova d’accordo con Di Maio e lo stesso Bottini ha dichiarato: perché “una gestione coordinata sarebbe positiva per gestire situazioni di esubero del personale, mobilità, ricollocamento, reindustrializzazione”; mentre di parere opposto il suo vice Vincenzo Martino che dichiara: Mi preoccupa una minor presenza politica su temi come la sicurezza del lavoro e la lotta al precariato”

Sicuramente ci sarebbe un interlocutore unico che faccia le veci di tutto. Sia del lavoro che dello Sviluppo Economico ma così facendo si rischierebbe di trascurare delle tematiche molto importanti che andrebbero trattate in modo separate e dettagliate come i tavoli di crisi aziendali, dove è inevitabile che si parli del futuro delle persone e che vengano trattate a mio avviso pur sempre con delle competenze specifiche riferite ai temi di ristrutturazione del debito che rientra nelle competenze dello sviluppo economico ma per lo stesso si trattano anche tematiche molto più specialistiche orientate verso un indirizzo per la programmazione economica del paese, si tratta anche di tematiche per la politica energetica ecc ecc.

Dall’altro lato c’è il Ministero del Lavoro che si dedica comunque ad occupazione, tutela del lavoro, politiche previdenziali e politiche sociali welfare quindi, a mio avviso, tra entrambi i dicasteri non c’è molto feeling e similitudine di materie trattate ma forse si è scelta la strada che gli “opposti si attraggono”. Sicuramente il background accademico e di esperienze di “GigginoDi Maio segna e risalta queste competenze giuridiche e le sue attitudini verso questo dicastero.

“Bando alle ciancie” diceva qualcuno. Il mio focus di analisi ovviamente ricade sulle competenze che potrebbe avere Di Maio in un’ottica di tutela del mio paese. Se è vero che si deve perseguire la filosofia della meritocrazia io mi chiedo: che merito di specializzazione ha il ministero in coming del Lavoro nella codesta tematica? Che esperienza ha fatto, il nostro potenziale ministro, in politiche del lavoro o in aziende da poter apportare al nostro contesto normativo e giuridico italiano? Come potete vedere utilizzo il condizionale appositamente poiché, ovviamente mi auspico e mi auguro, da Italiano soprattutto che si faccia bene e tanto.

Il lavoro si deve creare. Non deve essere uno specchio per le allodole il c.d “ Reddito di Cittadinza” se pur sempre fattibile eh. Il mio punto di vista, non vuole essere critico se ha o meno la laurea ( Di Maio) ma si và oltre questa affermazione ed accostamento semplicistico della cosa poiché magari ha comunque svolto incarichi molto importanti all’interno dei contesti aziendali che gli ha permesso di acquisire un know how notevole. Non è la prima volta che siedono “nel Palazzo” personaggi senza laurea o personaggi, a mio avviso poco qualificati per rappresentarci ma nel caso specifico siamo all’apice dell’assurdo con l’incarico come Ministero del lavoro e dello Sviluppo Economico a Di Maio.

Ricordiamo pur sempre che, l’art 1 della Cost. recita: L’italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

Scorrendo la biografia di Luigi Di Maio tratta dal suo sito , io seppur mi sforzi, non riesco a trovare queste competenze. Qualcuno che lavorerebbe nell’ufficio Hr, avrebbe pensato: Valorizzazione delle competenze… Bisogna prima trovarle per Valorizzarle però…