GLI ULTIMI SARANNO DAVVERO I PRIMI?

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Fonte: www.avvenire.it

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Ne avete mai sentito parlare di “ultimi”? Sicuramente sì, ma chi sono realmente gli “ultimi”?
Uno dei famosi detti popolari e motivazionali che ci dicono – anche a scuola – è questo: “gli ultimi saranno i primi”.

Ebbene sì, nel tempo dell’incertezza, la corsa ad arrivare primi a qualcosa sembra non essere più in voga.
Sembra non esistere più, RealisticaMente parlando, anche la meritocrazia in questo Paese.
Vi siete mai chiesti perché uno deve arrivare primo in qualche sfida? E perché si continua ad incoraggiare e a (s)consolare gli sconfitti con il detto “gli ultimi saranno i primi”? Chi lo sa.

Di ultimi, oggi più che mai, se ne sente parlare ovunque. Gli ultimi sono anche gli studenti delle scuole anche se, da questa prospettiva “gli ultimi sono e saranno gli ultimi”. Allora, in questo contesto generale e nebbioso che si specchia sul mondo odierno, potremmo dire che non hanno perfettamente ragione quando ci dicono che gli ultimi saranno i primi.

Proviamo a spiegare bene perché gli studenti delle scuole possono essere considerati gli ultimi e restare tali.
In questa fase pandemica, il Governo, per alleggerire i dispiaceri dei vari Dpcm – alcuni certamente necessari per contrastare l’espansione del virus – ci stanno regalando di tutto, dal “Bonus Vacanze” al “Cashback” fino al bonus fiscale pari a un valore massimo di 500 euro se nella propria abitazione si installa un depuratore d’acqua.

Di scuola e studenti, i vari Dpcm, anche quando “rubavano l’attenzione del popolo italiano” con edizioni straordinarie di telegiornali non hanno quasi mai parlato. Tante parole, pochi fatti. Come accade e accadrà nei secoli dei secoli amen.

C’è qualcuno che politicamente, nel mezzo del suo democratico pensiero, quando ancora le scuole erano chiuse e si investiva – indebitando il Paese – sui banchi a rotelle ha provato a mostrare nei vari Palazzi del Potere che l’istruzione è una cosa necessaria e bisogna, più che regalare soldi a destra e sinistra, ritornare al più presto in sicurezza a scuola. Proposte derise e criticate, però. È così che gli ultimi restano ultimi.

BONUS E MALUS

Tra bonus e “malus” il Coronavirus continua a circolare e gli ultimi continuano a restare ultimi. Nelle università, ormai, non si studia più in presenza e stiamo togliendo la possibilità di “disegnare il proprio futuro” a tanti giovani di questo Paese. Ma qui, il Governo, cosa può fare realmente?

Governare un Paese come l’Italia e soprattutto un popolo come quello italiano non era, non è e non sarà mai una cosa semplice. Eppure bisogna provarci perché loro – politici e “politicanti” – sono primi, restano e resteranno tali, nella classifica generale dei “meriti e demeriti” che caratterizza, RealisticaMente parlando, il nostro Paese.

Di ultimi ce ne sono tantissimi. Basti pensare a chi, complice anche il Covid, ha perso il lavoro e, inondando le caselle mail con candidature a posizioni lavorative a destra e sinistra, continua a sentirsi “sbattere in faccia la realtà” dicendo: “Non possiamo assumere perché la nostra azienda è in crisi”. Quanto dura e durerà questa crisi? Forse per sempre? O forse un domani ci alzeremo dal letto e ci renderemo conto che questa crisi è solo un folle e stupido incubo? Non possiamo saperlo ma possiamo contribuire a cambiare la tendenza affinché — RealisticaMente parlando – gli ultimi saranno Davvero i primi.