errare inquieto

di Gian Franco Murrone

Ridatemi la mia avidità
il mio errare inquieto
i fichi l’uva la terra arsa sotto ai piedi
che ho fame di te
bella speranza sepolta nel rossore
del tuo perpetuo tramonto
in quelle gocce coinvolte nel pianto
che mischia migranti
confonde i passanti
rapisce gli stolti e tradisce i presenti