È IL CALCIO, BELLEZZA

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Ci sono stati di certo, RealisticaMente parlando, weekend peggiori per i tifosi dell’Internazionale di Milano, guidati dal solo e unico (ormai) Conte d’Italia: Antonio. Dopo l’eliminazione, anche, dalla Coppa Italia, l’Inter complice anche lo scherzetto del tifoso Maggiore (quello dello Spezia) e mister Italiano che cala il suo asso di Bastoni, si trova al primo posto in classifica, sorpassando proprio i rossoneri di Pioli.
Per i tuoi pneumatici visita il sito 123gomme.it
È il calcio, bellezza. Un calcio, certamente, di alto livello sembra tornato, dopo anni di dominio sotto la Mole, sulle sponde dei Navigli che, mai come quest’anno, e in questo momento, sembrano i veri protagonisti di fiumi e fiumi di denaro e, perché no, anche di qualche debito. Ma adesso è tempo di pensare al calcio, giocato e che dovrà essere giocato.





Domenica 21 febbraio, l’Inter da capolista affronta il Milan, diretta in esclusiva su Dazn per un derby dei derby e in quel caso non si può e non si deve aver paura. Il Milan si è rivoluzionato, l’Inter si è ricompattata anche attorno al suo trascinatore Antonio Conte e al suo principale leader Romelu Lukaku che, proprio contro la Lazio, a soli 27 anni ha già raggiunto il bellissimo e nobile traguardo dei 300 goal da professionista in carriera.

Non è il momento di pensare ai goal fatti ma a quelli che andranno fatti. D’altronde, è il calcio, bellezza. La Juventus di Pirlo sembra aver perso un po’ di gerarchie e certezze che, nell’ultimo decennio, l’hanno fatta prevalere di gran lunga sugli altri con traguardi storici e senza precedenti.

Anche i trionfi della Juventus fanno parte del Calcio. Ma il calcio è anche un po’ opaco, RealisticaMente parlando, quando non ci sono i tifosi (parliamo del vero tifo e non di criminali) a colorare e a far da cornice a quello che, per molti, è considerato ancora lo sport più bello del mondo.

Adesso ancora non si sa se e quando torneremo a goderci lo spettacolo di una partita di calcio dal vivo. Anche le serie minori risentono di questa crisi che, bene o male, ha colpito anche la ricchezza di un calcio moderno, di una leva calcistica che non è (purtroppo o per fortuna) quella che De Gregori cantava.

Oggigiorno i campioni, o presunti tali, non hanno di certo paura di sbagliare un calcio di rigore. Non hanno paura di colorarsi la pelle perché tanto è moda o fa fighi, adesso è anche questo il calcio, che lo si voglia o non si voglia. Anche se a qualcuno, un po’ di nostalgia, di quel calcio resta. È il calcio, bellezza.