DiAMO spazio al lavoro….

Di Matteo Murrone

Tanti, purtoppo molti giovani si trovano con questo dilemma. Diploma…e poi? Corsi di formazione…e poi ? oppure Triennale..e poi? Magistrale..e poi?? Usciamo dal mondo quasi protettivo del ambiente accademico per buttarci a mille,  pieni di speranze e voglia di fare nel mercato del lavoro. Questo articolo non parla di una tematica specifica “dell’universo” lavoro ma parla del lavoro pieno di insidie ma anche pieno di soddisfazioni. Perché “ il valore aggiunto di questo blog” è anche questo, narrare in modo semplice e realisticamente i fatti che ci circondano. I dilemmi che vengono posti ad inizio articolo,  sono di coloro che si trovano a districarsi nell’inserimento nel mercato del lavoro. Il cosiddetto matching tra domanda e offerta di lavoro. Punto nevralgico del tema è come le istituzioni: università, agenzia per il lavoro, associazioni di categoria, fondazioni, coloro che sono preposte e riconosciute dal ministero del lavoro a fare “matching tra la domanda e l’offerta di lavoro ecc. possano dialogare e se, si, come lo fanno. Di come le aziende, che creano lavoro, quindi occupazione, riescano a districarsi in questa ragnatela burocratica cioè riuscire a cercare la persona giusta, che porti competenza e valore aggiunto all’interno dell’azienda. Il fattore chiave è la giusta connessione con tutti i fattori che dialogano tra di loro università -azienda- agenzie per il lavoro-aziende e che lo facciano in modo proficuo e senza troppi ostacoli. Il centro del discorso sta  nel fatto che gli stessi uffici placement all’interno delle università dialogano attivamente con le imprese e che un impresa riesca ad accedere alle banche dati delle università private  e non, in  modo libero, senza districarsi attraverso nomi utenti e password per accedere alla piattaforma in cui sono inseriti i Curriculum dei laureati.  Gli strumenti giuridici nonché contrattuali ci sono, quindi c’è bisogna di spingere sull’acceleratore delle politiche attive del lavoro, sul dialogo tra tutti i promotori e delle istituzioni che ogni giorno creano lavoro. Io sono fiducioso e pieno di speranza per chi come me si è trovato anche, in modo realisticamente comprensibile con il dilemma…E poi??’