Da Magna Grecia a Magna Magna

Riflessione sulla Calabria

a cura di Luca Giuseppe Murrone

Un tempo era la Magna Grecia, ora cos’è per i calabresi la propria regione?

Un interrogativo al quale molti scelgono di deviare il discorso affermando che la propria terra non si tocca. Si, è vero, nessuno lo mette in dubbio, ma proviamo a porre la questione in una maniera differente rispetto alla prima.

Cos’è oggi l’ex Magna Grecia per i non calabresi? Spesso chi sceglie di rispondere a questa domanda lo fa con un tono critico, a volte anche rassegnato, affermando quella fatidica frase: “tanto qui non cambia niente”.

Perché bisogna rassegnarsi a quella fatidica frase, a quella sorta di macchia che sporca l’azzurro dei Mari Ionio e Tirreno?

Ci sono due mari che “sciacquano la faccia” di quella che era un tempo la Magna Grecia, quel pezzo di terra che una volta si chiamava, appunto, Italia.

Oggi, l’ex Magna Grecia, è peggiorata, senza ombra di dubbio, dal punto di vista del benessere e della ricchezza.

Un’involuzione storica che si dilaga nel tempo e condanna un popolo alla rassegnazione totale.

Ieri era la Magna Grecia oggi, analizzando un po’ i fatti di cronaca che provengono dalla Calabria, potremmo definirla Magna Magna.

Il Magna Magna lo compie il malaffare, il giro che una delle più grandi associazioni criminali che è la ‘ndrangheta riesce a garantire a questa regione.

C’è la ‘ndrangheta in Calabria così come c’è, in egual misura, anche nel tanto ricco Nord, dove i tanti giovani disoccupati calabresi sperano di ottenere fortuna, partendo con la- sempre originale- valigia di cartone.

Soltanto che il malaffare e la “puzza di merda” che provoca la malavita in Calabria, puzza di più, puzza di rassegnazione ma nello stesso tempo ha voglia di riscatto.

È strano il popolo calabrese, capace di farsi sfuggire l’egemonia e la ricchezza storica data dalla denominazione di Magna Grecia, per passare all’era del Magna Magna.

Ma se è vero che la speranza è l’ultima a morire, perché non continuare a sperare, senza continuare, com’è evidente, soltanto a morire?