Coronavirus, Morto a 70 anni lo scrittore Luis Sepulveda

Made with love by Luca Giuseppe Murrone

Il Coronavirus non guarda in faccia nessuno. Si è spento in Spagna, precisamente a Oviedo, lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Aveva 70 anni e dal mese di febbraio combatteva contro il Coronavirus, quel terribile mostro che ha messo e continua a mettere in ginocchio il nostro Mondo.

La notizia della sua morte, ovviamente, già dalle prime ore della conferma, ha fatto il giro del web, lasciando tutti nello sconforto e nel dolore per la perdita di un personaggio illustre della letteratura contemporanea.

Tra i quasi 126 mila morti che il Coronavirus ha provocato, ci sono personaggi illustri, sconosciuti, indigeni, dottori, infermieri, personale delle forze dell’ordine, a testimonianza del fatto che di fronte alla morte, almeno in quello, siamo tutti uguali.

Sepulveda aveva raggiunto una fama mondiale, dopo la pubblicazione nel 1989 di “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” e poi altri innumerevoli scritti e opere che hanno caratterizzato la storia della moderna letteratura.
Non era uno scrittore per un genere di lettore particolare, lo era per tutti. A testimoniare questo è – come dice la Stampa nel suo articolo/ricordo – è la pubblicazione di Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare, diventando un film d’animazione per la regia Enzo D’Alò, nel 1997.

Tante le opere significativa all’interno del bagaglio che ci lascia Sepulveda. Oltre alle sue opere, lo scrittore cileno sarà sempre ricordato per il suo forte impegno politico e il suo attivismo a favore degli ultimi, degli sconfitti come amava dire lui.

Riportiamo di seguito una sua dichiarazione – ripresa dalla Stampa – che fa il punto sullo scrittore scomparso il 16 aprile 2020.

«Sono uno scrittore – diceva Sepúlveda – perché non so fare altro che raccontare storie. Ma sono anche un essere sociale, un individuo che rispetta sé stesso e intende occupare un piccolo posto nel labirinto della storia. Da questo punto di vista, sono il cronista di tutti coloro che giorno dopo giorno vengono ignorati, privati della storia ufficiale, che è sempre quella dei vincitori».

Una perdita importante per la scrittura ma RealisticaMente parlando quella di Sepulveda è una perdita per tutto il mondo degli sconfitti, degli ultimi con la speranza che, un giorno, possano avere qualche nuovo rappresentante che si ribelli alle imposizioni, facendolo con il potere reale e vero che la scrittura possiede.

“E se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare”. Tratto da Storia di una gabianella e del gatto che le insegno a volare.