“Ci sono loro ma ci siamo anche Noi”!

Di Luca Giuseppe Murrone

E poi un giorno ti svegli e scopri di non essere immune. Nessuno di noi, in fondo, è immune eppure per tanto, troppo, tempo si è dormito, ci siamo illusi che tutto stava andando in una direzione giusta. Non era affatto così.

La Regione Emilia Romagna, una delle più ricche del bel Paese, ha vissuto e sta ancora vivendo una situazione che, tutto sommato, rappresenta questa fase dormiente. Eppure c’erano personaggi che da diverso tempo segnalavano che “anche qui non si possono vivere sonni tranquilli”. Ma chi se ne fotte? Qui si sta bene, si lavora bene ma quella contaminazione di accenti ha contaminato tutto il bene che c’era.

Tutto il mondo è paese. Dove ci sono relazioni, scambi di favori, può avvenire un inizio di atteggiamento mafioso. Le mafie, nella ricca Emilia, ci sono da un po’ di anni ma solo qualche anno fa si è realmente capito il problema. E adesso “Nessun Dorma”. L’operazione Aemilia è stata una delle più grosse operazioni di lotta e contrasto alle mafie degli ultimi anni. Un’operazione che, appunto, ha svegliato dall’incoscienza un territorio che, fino a quei rimbombi delle sirene delle macchine delle forze dell’ordine hanno svegliato tutti quasi fosse un terremoto.

Da otto anni a questa parte, però, ci sono donne e uomini che mettono tutto il loro impegno a far capire che qui, d’ora in poi, nessuno può permettersi di dormire. Persone come Antonio Nicaso, Nicola Gratteri, il gruppo dei ragazzi di Caracò, in quella terra di Aemilia stanno facendo capire che i possibili anticorpi per dare un ko alle mafie ci sono. Da otto anni, nel mese di aprile, tutta la Provincia di Reggio Emilia diventa protagonista, in positivo, con il Festival Noi Cittadini e Comuni Reggiani Contro Le Mafie. Storie, dibattiti, seminari e convegni che vedono i diretti destinatari di questo percorso di legalità i giovani. Sul sito web www.noicontrolemafie.net troverete, per farvi un’idea più concreta, tutti i diari delle sei giornate di quest’ultima edizione che è partita lunedì 16 aprile e si è conclusa sabato 21.

I destinatari principali sono i giovani. Perché?
“Perché sono loro il presente e futuro dell’umanità. In otto anni, con progetti di educazione alla legalità fatti dai ragazzi di Caracò, si è lavorato in molti istituti scolastici della Provincia di Reggio Emilia, incontrando oltre 40 mila studenti. Su questo dobbiamo continuare ad investire” ha detto Nicaso.

Uno dei termini più discussi di quest’ottava edizione è stato, senza dubbio, ‘consapevolezza’. Consapevolezza di essere, appunto, parte integrante di un sistema che c’è e che danneggia la comunità ma d’altro campo la consapevolezza c’è quando vedi gente che dà tutto il loro impegno, studenti attenti a prendere appunti per le lezioni di legalità, i sorrisi di legalità di un gruppo che ha fatto una scelta: quella di stare dalla giusta parte.

Il Procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo nel corso del Festival, alla domanda di www.noicontrolemafie.net “a che punto è la partita contro le mafie?” ha risposto così:
“Stiamo pareggiando. C’è ancora tanto lavoro da fare”.

La consapevolezza c’è. Una consapevolezza che equivale, sempre, a fare le scelte giuste,restare attaccati ai valori reali della vita e, sopratutto per i più giovani, acquistare i propri successi tramite la meritocrazia e non con lo scambio di favori e ricordarsi sempre che:

“CI SONO LORO MA CI SIAMO ANCHE NOI”.