Chiediamo scusa alla Siria!

Pensiero della Sera
di Luca Giuseppe Murrone

Raccontare belle storie, in queste ore di apprensione del mondo intero verso ciò che succede in Siria, è realisticamente parlando molto complicato.

Come non pensare ai bambini vittime del nostro maledetto Potere, vittime innocenti di una Guerra che non ha fine. Lì si muore e la cosa che più mi fa pensare ma, soprattutto, indignare è il fatto che c’è gente che si arricchisce, di fama e di potere, su morti innocenti.

Per questo fine settimana, per questo nuovo numero di Pensiero della Sera vorrei dedicare una lettera a un amico immaginario, chiedendo scusa per tutto quello che la bestia umana sta recando alla sua terra. Buona lettura

Sono qui a scriverti da un computer, mi stai chiedendo cosa significa computer. Si è vero, caro amico siriano, tu un computer non l’hai mai visto, non hai mai avuto la Fortuna di incazzarti se la linea internet non va per un attimo. Ebbene si, caro amico siriano, avrai perso gli affetti, i genitori, e sei cresciuto con la morte in faccia. Anche tu sei cresciuto con la polvere addosso. Io mi sporcavo di polvere giocando con i compagni lungo le strade di paese.

Sono cresciuto a polvere e asfalto, guardando sempre l’orizzonte. Tu, caro amico siriano, sei cresciuto, anche con la Polvere, da sparo, però. Non hai mai visto l’orizzonte se non illuminato dai missili che degli stupidi umani si lanciano, non curanti che Lì, sotto quel cielo, sotto quella Polvere (da sparo) ci sei Tu, ci siete Voi. Caro amico, scusami, realisticamente parlando, per il dolore che stai provando. Scusami perché la vita è ingiusta, scusami perché l’uomo sta autodistruggendo se stesso. Scusami amico siriano. Spero che anche Tu, un giorno, potrai vedere al di la dell’orizzonte. Me lo auguro con tutto il cuore, ma la realtà dei fatti, purtroppo, parla ancora di morte in vista e quindi, con tutto il cuore, Scusami.