C’è pacchia e pacchia

Pensiero della Sera

di Luca Giuseppe Murrone

Sopportano il caldo, sopportano la brezza marina che gli scava la pelle. Sono i nuovi schiavi
Le ossa e quelle braccia, nonostante siano forti, diventano sempre più fragili. Anche il cuore non scherza e quegli occhi lucidi vedono sempre oltre il mare, oltre il sole e soprattutto oltre il dolore fisico e morale.


Sono piccoli esempi di vita vissuta nelle periferie della Calabria, nei campi profughi, dove tantissime persone vivono in situazioni di degrado e povertà. Qualcuno, sul web, ha criticato, negli ultimi mesi e anni, le mosse dello scorso governo a favore di aiuti pro migranti. Il governo del cambiamento, però, a quanto pare vorrebbe cambiare le carte in gioco. “È finita la pacchia” ha detto di recente il neo ministro dell’interno Matteo Salvini. Il 2 giugno, tra San Calogero e Rosarno, in provincia di Vibo Valentia, un uomo ha sparato sulla folla, uccidendo un maliano di 29 anni e ferendone altri due.

È una storia triste e, realisticamente parlando, non è il caso di soffermarsi sulla cronaca effettiva di ciò che è successo nei pressi di quella tendopoli e di certo non ci permetteremo mai di dire che è colpa del nuovo governo in carica se è accaduta questa orribile vicenda. Quello che deve far riflettere è il silenzio dei neo “poteri forti”.

Salvini, si è preso il lusso di dire “è finita la pacchia” a dei poveri uomini e donne che vengono sfruttati, lavorando sotto il sole, sotto la pioggia, anche per tre euro al giorno. Eppure vogliamo rispettare il Made in Italy dell’agricoltura, ma senza manodopera come lo si può rispettare questo “Made in Italy”? Sulla “carta” in Calabria sono tantissimi i cosiddetti braccianti agricoli che versano i contributi dichiarando, illegalmente di aver fatto delle giornate nei campi per la raccolta della frutta e/o verdura di stagione; ma quanti di questi in realtà vanno, realmente, a lavorare nella terra? In questo articolo del Quotidiano del Sud che puoi trovare al seguente link […] si riporta l’ennesima operazione di polizia che parla ancora una volta di truffa ai danni dell’INPS con falsi braccianti agricoli.

Eppure per loro, la pacchia non è finita? Altra domanda interessante alla quale una risposta, forse, non la Si può dare.

Se analizziamo ancora meglio il concetto ci accorgiamo che, soprattutto in Calabria, i crimini commessi dai cosiddetti “extra” sono nettamente inferiori rispetto ai tanti e bei personaggetti dai visi rosei. In terra di sud, la criminalità è fortemente a stampo Italiano e si arricchisce grazie alla contaminazione di accenti diversi. Eppure ai quei mafiosi criminali che da troppo tempo, ormai, infangano la bellezza del sud, nessun politico ha detto “è finita la pacchia”. Siamo sicuri che siano realmente gli immigrati il problema di questo paese?