Calabria, Rinascita?

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C’è una parola che più di tutte fa eco da qualche settimana sulla Calabria e non solo. Questa parola è Rinascita. Un eco rimbombante, quasi come le sirene dei carabinieri che hanno scandagliato l’intera Calabria con riflessi anche fuori: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Germania, Svizzera e Bulgaria e portando all’esecuzione di 260 ordini di custodia cautelare in carcere e 70 agli arresti domiciliari.

Tantissime persone, tra politici, professionisti e uomini delle istituzioni che sono state colpite dall’ordinanza.

La ‘Ndrangheta cambia vestito ma – come si dice in gergo – chi nasce tondo non può morire quadrato. Ed ecco che si impiccia degli affari, si intrufola anche e soprattutto nella “cosa pubblica” che più che pubblica, oggi sembra esser diventata “di pochi” oppure dei soliti ma con ampli comparti presidiati dalla criminalità organizzata.

Rinascita non è e non deve essere solo un nome di un’indagine che fa pulizia del marcio che lacera la Regione della Magna Grecia e che, oggi più che mai, non mi stanco di dirlo, sembra diventata quella del Magna Magna.

Non si fa, occorre precisarlo, di tutta l’erba un fascio e per fortuna. Perché la Calabria è anche Rinascita dalle parole, dall’esempio, di un grande uomo come Nicola Gratteri che è solo il capo, l’allenatore di una squadra che, se messa in moto, sa cosa vuol dire andare a segno.

L’ultima operazione contro la #ndrangheta in Calabria ha toccato un tasto importante. Essa infatti è la più grande operazione dopo il Maxi processo alla mafia di Falcone e Borsellino ed è – per usare parole care al Procuratore Nicola Gratteri – “Solo l’inizio“.
Di che inizio parla Gratteri con queste sue dichiarazioni?

Un inizio di Rinascita si spera. Ma prima di questa rinascita che ci possa liberare da una malapianta
– per ricordare un altro lavoro del Dr. Gratteri e del Prof. Nicaso che strangola la Calabria e che fa sentire nei calabresi un forte sentimento di rassegnazione.

Ci sono passaggi chiave, passaggi fondamentali per decretare una possibile rinascita, un possibile cambiamento. Stiamo entrando, infatti, nelle settimane decisive.


Il 26 gennaio è vicino ed in Calabria, come anche in Emilia-Romagna, si gioca una partita rilevante. Si vota per eleggere quelli che saranno i Politici da mandare in Regione. Una chiamata importante, quindi? Beh, ovvio. E anche da lì, da quei nomi chiamati ad amministrare la cosa pubblica che la Calabria può avere o non avere la propria Rinascita.