BUON GIORNO

di Gian Franco Murrone

Quanto tempo ci vorrà
perché la notte passi

e quanto tempo
perché le finestre si schiudano

e perché il freddo
che queste testimoni pareti emanano
venga coperto
da un alone di luce

che

per bontà

potrebbe comparire

e come un piccolo miracolo

al mio cospetto

quel dolore scalfire

quante volte ho visto la mia ombra
muoversi con scatti repentini

come una tomba

posseduta…

e i movimenti saettanti
dei miei lunghi capelli

lasciare triste testimonianza

sul manto orientale disteso per terra

e la mia voce
come punta d’inchiostro
macchiare il silenzio notturno
con rossi…pezzi…di me

scagliati nell’aria

attraverso il respiro

che spesso si ferma
come sorpreso

e mi appoggia per terra
contro di lui

le mie mani calde
sul suo corpo freddo

e intanto lo vedo
quel piccolo raggio
più volte invocato
dolcemente scolpito
su quel petto un dì

tanto amanto

buon giorno.