ATTIMI . . . REALISTICAMENTE PARLANDO

Ci sono attimi di gioia e attimi di paura. La vita è cosi, RealisticaMente parlando.
Le emozioni vissute dall’inizio dell’Europeo di calcio sono forti, belle, drammatiche e poi bellissime.
La vita, d’altronde, è fatta così. Sono attimi, RealisticaMente parlando.

Gli attimi dei goal segnati dalla Nazionale Italiana di Calcio, venerdì 11 giugno scorso nella gara inaugurale degli europei di calcio a Roma, sono stati bellissimi, intensi. Avevamo tutti noi, voglia di un minimo ritorno alla normalità, RealisticaMente parlando.

I brividi dei cori nello stadio Olimpico, la gente che, finalmente, può tornare a sorridere e ad incitare la propria Nazionale dopo tanto tempo. Eppure, è solo questo questione di attimi . . . RealisticaMente parlando.

Il giorno dopo, sabato 12 giugno, nemmeno a 24 ore di distanza dalla vittoria trionfale degli Azzurri per tre a zero contro la Turchia, gli attimi sembrano drammatici. Un calciatore di soli 29 anni si è accasciato al suolo. Si giocava Danimarca contro Finlandia e Christian Eriksen, talento sublime del calcio europeo e campione d’Italia con l’Inter, ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Sono stati attimi di paura, di tanta paura.

ATTIMI DI VERI UOMINI . . .
Gli attimi di agonismo calcistico, di rivalità sportiva e del fatto che tutti pensano che il calcio sia sempre e solo una questione di soldi, hanno lasciato spazio – come giusto e doveroso che sia – alla vita. Perché c’era una partita più importante da vincere: salvare la vita di un calciatore, di un papà di soli 29 anni.

Il capitano della Danimarca Simon Kjaer, ha fatto da scudo per evitare che il salvare una vita ad un suo compagno diventasse uno spettacolo mediatico, perché, diciamocelo bene, in questa epoca tutto è spettacolo, anche, purtroppo, la morte.

Kjaer, capitano della Danimarca e difensore del Milan, ha dimostrato la sua grandezza e ha ricordato a tutti che anche chi guadagna un sacco di soldi per due calci ad un pallone sa essere più uomo di tante altre persone che, uomini, spesso, non lo sono.

ATTIMI DI IGNORANZA . . .

La mamma degli imbecilli è sempre incinta. È vero. Ancora non si sapevano e conoscevano le condizione di salute del centrocampista danese colpito da malore in campo e subito sono arrivate sentenze, critiche, paragoni inconcepibili sulla situazione vaccini.

Il calciatore, così come detto anche dall’Amministratore Delegato dell’Inter Beppe Marotta ai media (LINK https://www.calciomercato.com/news/marotta-eriksen-ha-scritto-nella-nostra-chat-per-rassicurarci-l–98628 : “non era vaccinato e ha scritto nella chat interna dell’Inter per rassicurare tutti”. Prima di scrivere ai suoi compagni di club, però, il talento danese ha voluto che i suoi compagni di nazionale riprendessero a giocare la sfida dell’Europeo contro la Finlandia. Erano ancora tutti sotto shock e la Danimarca ha perso per una rete a 0 la sua sfida ma, l’importante, RealisticaMente parlando, è che Christian Eriksen abbia vinto la sua partita e sia ancora in vita.

L’ignoranza, però, prontamente è circolata anche sui social. Ai tanti messaggi di preghiera e vicinanza ad Eriksen, sono giunti, per fortuna pochi, messaggi di critiche o di gente che ha voluto addirittura creare sciacallaggio contro questi tristissimi attimi di terrore e paura.

Un utente su Twitter, come hanno segnalato anche diverse pagine pubbliche dei tifosi dell’Inter e non solo, ha scritto anche: “Ecco la reazione quando scopri che la tua squadra non può pagarti lo stipendio”. Attimi di tristezza, ignoranza che, RealisticaMente parlando, regna sempre più sovrana.

ATTIMI DI SORRISI CHE VORREMMO FOSSERO ETERNI

Con Eriksen che ritorna a farci ammirare, oltre al suo talento indiscutibile, il suo meraviglioso sorriso, vorremmo tutti noi, gente di buona volontà, che ci fossero più attimi di felicità in questa vita ma non dimentichiamoci mai che, anche se, spesso il destino è crudele, siamo noi gli artisti di questa vita.

Pratichiamo gentilezza sempre, vogliamoci bene e soprattutto sorridiamo ogni giorno e godiamoci i nostri attimi RealisticaMente parlando.

Forza Chris, così come il tuo amico Romelu Lukaku che, segnando contro la Russia, anche noi ti vogliamo bene.

Forza Chris, Viva la vita.