Assenteismo? Addio. Ci pensa Savio

Di Matteo Murrone

Dopo la pausa estiva ritorno a scrivere di lavoro. Questa volta parlo del non lavoro, non tanto quanto disoccupazione zavorra del nostro Stato, ma di assenteismo. Tutte le aziende si son trovate di fronte al serio e “reale” problema delle assenze. Assenze dalle più svariate giustificazione, divise tra quelle veritiere e quelle dove il dipendente ci marciava su’. Questa volta tra il privato e il pubblico sembra che qualcosa stia cambiando. Sarà vero? Chi vivrà vedrà. O meglio chi si assenterà in modo vero o falso dal posto di lavoro vedrà. Proposta provocatoria quella de’ INPS. Dove il cervellone dello stesso istituto attraverso un algoritmo segnalerà tutte le assenze sospette e deciderà le c.d visite fiscali.

Questo strumento è rivolto sia al sistema privato quanto a quello pubblico. Con l’entrata in vigore del polo unico delle visite fiscali scatta il contagiri a questo cervellone antiassenteismo e andrà a scovare tutti i fannulloni seriali. Quindi da ora i controlli petr i dipendenti pubblici saranno anche fatti dall’ufficio mentre fino ad adesso era il dirigente che doveva chiedere il controllo.

Questo cervellone prende il nome del “software Savio” che scoverà finalmente i fannulloni del fine settima o quelli che godono di un sacrosanto diritto importante come la legge 104/92 legge cardine per i disabili, che utilizzano la stessa per scopi non certamente legata per ciò che è nata.

Le fasce orarie per i dipendenti pubblici sono 9-13 e 15-18 mentre per i  privati  sono  10-12 e 17-19. Con la speranza di scovare realmente tutti questi fannulloni che dovrebbero essere dei disoccupati dando il lavoro a chi veramente vorrebbe averlo.