Anna e gli imbecilli

Riflessione sulla vergogna ultrà allo stadio Olimpico di Roma durante Lazio Cagliari.

di Luca Giuseppe Murrone

Quello che succede nelle curve e sugli spalti degli stadi italiani, spesso, purtroppo, ci evidenzia quello che l’Italia, non vorrebbe, mai, far vedere. Eppure, ancora una volta, nel 2017, quando la cultura dovrebbe avere il sopravvento sull’ignoranza, ci tocca rimanere, nuovamente, indignati per manifestazioni di violenza che vengono messe in atto negli stadi italiani. L’ultima grave manifestazione di ignoranza e vigliaccheria è stata, purtroppo, espressa allo stadio Olimpico di Roma, durante la gara tra la Lazio e il Cagliari. In questa gara, infatti, alcuni ultras biancocelesti hanno attaccato adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglietta della Roma.

Forse, anzi, quasi sicuramente, chi ha avuto la folle idea di raffigurare Anna Frank con la maglia dei “rivali” non sa niente di storia e non conosce nemmeno il Diario di Anna e le sue tristi esperienze che in esso sono racchiuse. Quelli conoscono solo un mondo: il loro, fatto di odio e discriminazione.

Quello che è successo a Roma, domenica 22 ottobre, è solo uno dei tanti gesti di manifestazione di ignoranza espressi da quei pochi che, comunque, riescono, quasi sempre, ad averla vinta sui tanti.

Il mondo ultras è un mondo un po’ diverso dalla vita reale. È, però, quello che, prontamente, ad ogni partita, ci sponsorizza in televisione.

Ci stanno gli sfottò, i cori, si quelli fanno parte del gioco, che se lo vediamo su molti aspetti è forse il “gioco più bello del mondo” ma se, ancora oggi, dobbiamo scrivere di questi episodi, tutto il calcio ha perso.

Ha perso il romanticismo di uno sport, macchiato fin troppo dal dio denaro, guidato e comandato dagli ultras che riescono a dire sempre l’ultima parola riguardo ogni decisione di una società sportiva.

I social, dopo la pubblicazione dell’immagine di quel giovane volto innocente vittima dello squallore umano- del quale molti, purtroppo, non ne hanno più memoria- si sono subiti indignati. Anche i vertici della società Lazio, hanno espresso indignazione condannando gravemente l’accaduto. Il presidente dei biancocelesti Claudio Lotito, inoltre, nella mattinata del 24 ottobre, accompagnato da una folta delegazione della società, si è recato alla Sinagoga romana per esprimere pura solidarietà alla comunità ebraica.

Personalmente, realisticamente parlando, se penso a un Diario, la mia mente vola, non esclusivamente al mio diario di Facebook- seppure io stia crescendo con lo smartphone in mano e tra le notifiche dei social networks- bensì a quello di Anna che racchiude, nonostante tutta la sofferenza che la giovane autrice viveva nel periodo della scrittura, tanta speranza verso un cambiamento umano.

Quel cambiamento, però, fatica a realizzarsi, ma, come si dice in questi casi, “la speranza è ultima a morire”.
La Federazione Italiana Giuco Calcio, nel frattempo, ha deciso di aprire un’inchiesta condannando l’accaduto e comunicando che, dal prossimo turno di campionato, i calciatori di serie A scenderanno in campo con il Diario di Anna e il celebre libro di Primo Levi “Se questo è un uomo”.

Se questo è un uomo titolava Primo Levi, beh, Anna era una grande donna, loro sono solo degli stupidi imbecilli.