ALLEGRI OUT

Made with love by Luigi Mazziotti

Adesso non è più un semplice hastag o una provocazione.
Massimiliano Allegri non sarà l’allenatore della Juventus nella prossima stagione, lo ha annunciato la stessa società in un comunicato ufficiale nella tarda mattinata di venerdì 17 maggio, annunciando la conferenza stampa in programma nella giornata di sabato 18 maggio.
La foto con la quale, La Juventus ha annunciato l’addio al mister
Fonte (Juventus)

Max lascia la Vecchia Signora dopo 5 anni ricchi di successi nei quali ha conquistato: 5 Scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane.

Gli inizi e la crescita in Europa

Era il lontano 15 Luglio 2014 quando Antonio Conte lasciò la panchina della Juventus e venne chiamato Massimiliano Allegri a sostituirlo.
Come tutti ricorderanno non fu un inizio facile.
L’allenatore livornese venne accolto malissimo dalla piazza bianconera che lo contestò molto anche e soprattutto per il suo passato da rossonero e da rivale del primo scudetto vinto dalla Juventus che ha aperto il ciclo attuale.
Ad Allegri va dato merito di un cambio di rotta in Europa perché al primo anno raggiunse la finale di Berlino, con la stessa squadra (Morata a parte) che l’anno prima uscì nella bufera di Istanbul nel girone eliminatorio, persa solo davanti al Barcellona più forte di sempre.

Finale poi nuovamente raggiunta due anni dopo anche grazie a un passaggio del turno nei quarti di finale contro il Barcellona (3-0 allo Stadium e 0-0 al Camp Nou) in due delle partite che resteranno più impresse nella memoria dei tifosi bianconeri per molto tempo. Finale poi anch’essa persa per 4-1 contro il Real Madrid degli extraterrestri.

Max, il Re delle Rimonte

Se la Juventus è una Regina, il titolo di Re delle Rimonte possiamo darlo, RealisticaMente parlando a Max Allegri.
Abbiamo già citato le due finali di Champions Leauge ma vanno citate anche le eliminazioni con Bayern Monaco (2-2 allo Stadium e 4-2 all’Allianz Arena) con la Juve rispedita a casa per un errore grave di Patrice Evra; e quella con il Real Madrid (0-3 allo Stadium e 1-3 al Bernabeu) in quella che sarebbe stata un’impresa che avrebbe avuto dell’incredibile svanita solo da un rigore (molto discusso) di CR7 al 97’.

2018/19- tra alti e bassi

È stata una stagione intensa quella appena trascorsa con un’estate caldissima che ha raggiunto il proprio apice il 10 Luglio 2018 quando la Juventus ha annunciato a tutto il mondo l’acquisto del 5 volte pallone d’Oro e campione d’Europa in carica Cristiano Ronaldo per 100 milioni di euro.
Un acquisto sicuramente da Champions con un messaggio chiaro a tutto il mondo.

La stagione inizia nel migliore dei modi con il campionato di Serie A mai in discussione e dominato dalla Vecchia Signora.
In Europa invece il discorso è diverso. La Juve, infatti, passa il girone eliminatorio (cosa sempre riuscita a Max Allegri nel corso della sua carriera) e trova negli ottavi di finale l’Atletico Madrid di Simeone.
Sconfitta veramente brutta per 2-0 quella dell’andata del Wanda Metropolitano. La Signora, però, ha tirato fuori gli attributi nel ritorno sensazionale con un sonoro 3-0 all’Allianz Stadium, dove gli uomini di Allegri hanno giocato la partita più bella della stagione e con un CR7 sugli scudi che si portò il pallone a casa.
Nei quarti di finale arrivano i ragazzi terribili dell’Ajax e l’andata termina con il risultato di 1-1 all’Amsterdam Arena.
Sei giorni dopo si gioca il ritorno in casa e la Juve viene umiliata perdendo 2-1.
Da li si è rotta forse, RealisticaMente parlando, davvero qualcosa.

Le critiche a Max

Oltre agli elogi meritatissimi tante sono le critiche rivolte a Massimiliano Allegri in questo finale di stagione.
Un gioco sempre più carente e affidato sempre di più alle giocate del singolo, una condizione fisica mai eccelsa e soprattutto i tantissimi infortuni durante la stagione.
Forse la critica più aspra è stata quella su quello che è diventato il caso Paulo Dybala.
Il numero 10, infatti, ha avuto un’involuzione, oscurato, forse, dalla presenza di CR7 e mai al centro di questa Juve in questa annata. Si è sentito forse fuori ruolo o c’è stata, forse, una mancanza di personalità dell’argentino?

Il dopo Allegri

Adesso c’è da pensare al futuro e il condottiero della prossima stagione bianconera non sarà, di certo, l’allenatore livornese. Non sarà facile prendere l’eredità dell’allenatore con la percentuale più alta di vittorie nella storia della Juventus (191 vittorie su 269 partite). Tanti sono i nomi usciti in queste ore. Affascina il ritorno di Antonio Conte (anche se sembrerebbe ad un passo dall’Inter) si sogna Pep Guardiola (che ha detto di voler rimanere al City). Si fanno anche i nomi di Deschamps, Gasperini, Sarri , Simone Inzaghi, Klopp e Pochettino.
È una Juve forte ma migliorabile soprattuto nei centrali difensivi e in quel centrocampo che con Vidal,Pirlo e Pogba era il più forte del mondo e che oggi sembra indebolito.
Sarà un mercato RealisticaMente parlando abbastanza caldo e con un solo grande obbiettivo mai nascosto: tornare a Instanbul (scenario della finale della prossima stagione) ma stavolta per provare a prendere la Champions con un nuovo condottiero. Sognare è bello ma, per la Juve, “Vincere è l’unica cosa che conta”.