A MIO PADRE

di Gian Franco Murrone

Questa barba incolta che ci accomuna
è solo una piccola parvenza
del comune mondo
che ci siamo dati

… questa fitta nebbia
retaggio inquieto di una pianura selvaggia
mi obbliga a trascendere
e ritornare bambino
quando sul tappeto
-icona di un idilliaco ricordo-
ti chinavi di sguardo
per cercare i miei occhi verdi
e imprimerli nella mente
soffocando la paura di una partenza annunciata

……siamo l’incarnazione di un’essenza
……riposta in un fortuito incontro
……che ci ha sorpresi in un magico
……punto di connessione

e quando distrattamente tento il recupero
del calore sincero delle tue mani oneste
mi scopro ancor più distante
da questa immondizia vivente

e nelle parole che cerco
per surclassare ciò che non mi appartiene
ringrazio mio padre
e il suo fiero – e antico orgoglio
e quella barba incolta è solo la goccia
di due oceani di comuni sembianze

Quando una traccia – su di un foglio ingiallito dal tempo –
rileggerò di te
un tiepido sorriso Ti renderà omaggio
e dall’inclinazione del tuo respiro
riemergerò solenne fra le nebbie del tempo

ringraziandoti
e continuando a sentirti vivo
fra le più intense pulsazioni dei miei battiti
che con te condividerò
– per l’eternità di me –
non per natura ma per scelta.

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