Made with love by Luca Giuseppe Murrone
Votare oh oh, Cantare oh oh oh. Non faceva così la celebre canzone di Modugno? Non proprio ma in un Paese che tra poche domeniche è chiamato alle Urne, beh la sigla suona bene. Ma per chi suona bene? Per gli italiani? Insomma. Sempre più disinnamorati della “cosa pubblica” che, per colpa di qualcuno (o forse di tutti) è diventata sempre più “cosa personale” che “cosa comune” e, appunto, “pubblica”.
Sono tanti i candidati, i nomi, gli impronunciabili, i pronunciabili, i noti, gli sconosciuti e quelli “ma questo ancora là sta?”. Si, perché, la poltrona chiama e la promozione – come recita un famoso spot televisivo – in questo caso non termina domenica. Ne siamo sicuri? RealisticaMente parlando no. Ma nel Paese – per scomodare ancora qualcuno (Antonio Albanese ndr) del “Tutto Tutto Niente Niente” non ci resta che “volare” o “cantare”.
Se canti ti passa? Domanda alla quale è difficile trovare risposta. Ma tra canzoni varie stonate tra la folla di un paese in festa che si scambia immagini di santi (protettori) e santini (personali) di recente ho fatto un viaggio nella “mia” Calabria. Una terra bella, che ve lo dico a fare? Dove cantare è d’obbligo ma votare?
Su questo punto è una battaglia persa. Non sto parlando di Leo Battaglia (https://www.iacchite.blog/leo-battaglia-un-calabrese-che-odia-il-sud/#google_vignette) segretario cosentino della Lega che, almeno per questa volta, ci ha risparmiato un suo ennesimo imbrattamento al muro con tanto di scritta “Leo Battaglia”. Non ci sono le elezioni regionali e andare a Bruxelles è un po’ difficile. Anche perché, per qualcuno, con Giorgia o senza Giorgia, non è facile spostarsi dall’Italia per raggiungere un Paese estero. Poi si sa, volare oh oh… dalla Calabria è anche un pochino più difficile ma su questo, anche su questo, è una Battaglia, almeno per il momento, persa.
Ma qualcuno i voli li prende, non solo per farsi la processione del Santo con il neomelodico che “Onora” e “disonora” il popolo ma anche per ricambiare un favore (elettorale). E così che funziona? Sì, purtroppo sì. Ma non solo al Sud, anche al Nord dove le comunicazioni sono più “rapide” e veloci si vota per simpatia e non per volontà di capire cosa si sta votando.
Lasciatemelo dire, al di là delle proprie ideologie politiche, ma è un paradosso della comunicazione politica al quale qualcuno ha già dedicato diverse analisi, lo slogan elettorale della Lega di Salvini “Più Italia meno Europa” per candidarsi a fare l’europarlamentare in Europa? È una presa in giro ma pochi lo sanno e non sta a me, RealisticaMente parlando, dare istruzioni di voto. C’è chi lo fa e lo sta facendo.
Bruxelles, Europa, Calabria, Lombardia, Italia. Nomi di luoghi che associati alle “persone” che firmano milioni di schede elettorali disegnano, ancora una volta, un nuovo scenario politico del nostro bel Paese dove – sempre per qualcuno – “Tutto funziona meglio di prima” e per altri – “ah quando c’ero Io”. Politici e politicanti, tra santi e santini busseranno alle porte, invaderanno i vostri cellulari e le suonerie “canteranno”: “votare oh oh, votare oh oh oh”. Chi vincerà? Loro sicuramente perché “se la cantano e se la suonano” e la promozione della loro poltrona, RealisticaMente parlando, non termina domenica.