Di Matteo Murrone
“L’erba del vicino è sempre la più buona” . Con questo detto mi aggancio per affrontare un tema in ottica comparata del lavoro, ed a voi illustrarla. Il Governo Spagnolo rilancia il curriculum anonimo per lottare le discriminazioni. Ancora un progetto pilota ma comunque attraverso il quale è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’esecutivo di Madrid e 78 aziende, che hanno aderito su base volontaria e si impegneranno ad assumere i curricula anonimi; senza cognome, nome, età, sesso, data e luogo di nascita, nazionalità e fotografia. Quello che si vuole risaltare, è la formazione lavorativa, quindi l’obiettivo è sicuramente quello, di far emergere le competenze che rendono sicuramente il candidato ideale per quella posizione.
Questa proposta avanzata dalla Ministra della salute: Dolors Montserrat. Impegnata molto nella lotta contro le discriminazioni. L’intento di questa proposta, provocatoria, è appunto quella di abbattere ogni forma di discriminazione ed i pregiudizi contro, soprattutto, donne ed immigrati.
Una sorta di appuntamento al buio per i recruiter, che non si troveranno più una foto ed un nome dietro quel cv ma solamente delle competenze. Questo progetto pilota in Spagna, vede già concretezza e realtà in altri paesi: Regno Unito, Germania, Svezia e Paesi Bassi, e gli stessi hanno dimostrato anche degli effetti benefici per il processo di selezione. Una provocazione per chi si occupa di selezione, che dovranno fare i conti con chi, attraverso questa posizione “discriminava” un candidato perché donna o uomo. Dietro quel pezzo di carta ci sono, prima di tutto delle persone, e come tali debbano ricevere rispetto.
Mi sembra una buona idea da sperimentare anche da noi.