Pensiero della sera
A cura di Luca Giuseppe Murrone
Ci sono storie tristi e malinconiche in questa vicenda. Ci sono tanti perché che non avranno risposte. Ci sono i quando che ancora, purtroppo, non hanno date e poi c’è lui, simbolo di una tragedia che si doveva evitare: il ponte. Ci sono vite spezzate, sotto quel ponte e c’è anche chi, nonostante il dolore riesce ad emozionarci ancora. In questo nuovo numero di pensiero della sera, pensiamo a loro. Non ci interessa puntare il dito contro chi dovrebbe riparare i danni che quel crollo ha comportato anche perché ci sono danni irreparabili. Ci interessa, però, fare il viaggio nella realtà che ci circonda soffermandoci sulla storia di nonna Lilly così come riporta l’Huffingpost in questo articolo […]. Si è messa a suonare, nonna Lilly, che all’età di 90 anni ha ritrovato il suo pianoforte dopo che, nelle operazioni di recupero, i vigili del fuoco, l’hanno ritrovato tra le macerie della sua casa proprio lì, sotto il ponte Morandi.
Suona nonna Lilly, suona per chi non c’è più. Come una preghiera lanciata nel vento affinché non accada mai più una tragedia immane come questa. Ciò che è successo quel giorno è noto a tutti ma il dolore di chi resta merita di non essere dimenticato, come una musica che resta lì, non la puoi toccare ma la senti vivere più che mai. Rivivono sensazioni nella musica, anche a 90 anni anche dopo il crollo di un ponte che ha distrutto tutto. La musica resiste ma il dolore, realisticamente parlando, rimane.
(fonte della notizia Huffingtonpost)