IL LAVORO (IM)PERFETTO DEGLI ITALIANI

Nel giorno che si festeggia il lavoro ci viene spontaneo pensare che c’è un’Italia malata di precarietà, immeritocrazia e indifferenza. C’è un Paese che non vuole reagire alla fuga dei cervelli e alla sete dell’ignoranza. Eppure qualcosa si deve fare, si potrebbe fare ma non abbiamo la forza, non abbiamo la voglia e, forse, nemmeno il coraggio.

LAVORO: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

In Italia nel 2021 hanno perso la vita sul lavoro 1404 persone. A fornire questi dati è l’Osservatorio Indipendente che è nato a Bologna nel 2008 e da allora raccoglie volontariamente su un blog tutti i dati relativi alle morti sul lavoro.

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Vivere per lavorare o lavorare per vivere?

L’Italiano medio soffre sempre di più il lavoro. È un dato di fatto ma sul concetto di lavoro c’è tanto da dire e anche qualcosa da non dire. La frase che più rimbomba nelle nostre menti – quando si prova a trattare il tema del lavoro – è questa: “si vive per lavorare o si lavora per vivere”?

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LAVORO, CHI SI ACCONTENTA GODE?

Per citare il Sommo Poeta siamo tutti in una selva oscura. Ci sono categorie sociali, però, che ne risentono maggiormente di questo limbo di incertezza dal quale – ormai da troppo tempo – è, RealisticaMente parlando, difficile uscirne.

2021, BUONI PROPOSITI COLLETTIVI

Mentre ci apprestiamo a sfogliare le 365 pagine che compongono questo libro chiamato “2021” iniziamo a mettere nel nostro libro della vita tanti buoni propositi.
È il tempo dei buoni propositi, oggi più che mai.