Made with love by Luca Giuseppe Murrone
C’è una Terra baciata dal Sole, bagnata dal mare, ma anche sporcata dal malaffare. C’è una Terra che sa partire, sa farsi amare, ma anche abbandonare. C’è una Terra ricca d’amore, povera d’odio, abbondante di sole e di iodio. C’è la Calabria, bellezza, ricchezza e povertà…
Se Pitagora, uno dei massimi esperti della filosofia applicata alla Matematica, fosse in vita in questo secolo del fuggi fuggi generale dalla “sua” Magna Grecia, si metterebbe sicuramente le mani tra i capelli. Ebbene sì, non è semplice fare i conti con i numeri neppure per lui che di teoremi ne ha fatti abbastanza, qualcuno anche fondamentale per lasciarci qualcosa da studiare, a politici e politicanti.
I numeri parlano chiaro, non solo quelli di Pitagora, ma anche quelli dell’Eurostat che, carte alla mano, storia e cultura a parte, ci portano con i piedi per terra e, RealisticaMente parlando, ci fanno davvero mettere le mani tra i capelli.
Lo afferma l’Eurostat, la Calabria è la regione più povera d’Europa. Nella seconda metà di ottobre 2024, infatti, è stato emesso il report annuale proveniente dall’Ufficio Statistico dell’Unione Europea che afferma che proprio la terra, un tempo di Magna Grecia, è caratterizzata da una forte situazione di disagio economico e sociale. Tendenza, ovviamente, che si rispecchia anche in altre vicine regioni del Nord.
Proprio dall’Eurostat citando l’articolo pubblicato da Repubblica: “Con il 48,6% a rischio di povertà, la Calabria ha popolazione a rischio pari a oltre il doppio della media europea, pari al 21%. Numeri che fanno rabbrividire, spaventare, riflettere. In una Regione dove la valigia di cartone è ancora la metafora perfetta per analizzarla, per studiare e per riflettere dei cambiamenti socio-culturali che quella bella terra può offrire.
Nonostante questi dati allarmanti, però, politici e politicanti si sparano pose e “selfini”, abbindolandosi sui vari social, per far mostrare una bella realtà della Calabria, vincente e Resistente. Ma ci avete parlato, RealisticaMente parlando, con i Calabresi? Qualcuno, dal lato della sua laurea ad honorem dell’università dei social, potrebbe dirmi: “Ma tu chi sei per giudicare male la Calabria”? Rispondo: “Non vivo più in Calabria da anni ormai e proprio per questo mi incazzo perché come una comune proprietà commutativa, per scomodare ancora la matematica, cambiando gli ordini degli addendi il risultato non cambia”.
E mentre il governo dei “migliori” e del “tutto va bene” continua a discutere di “autonomia differenziata”, in Italia non possiamo più affermare il famoso diktat culturale e sociale del “tutto il mondo è Paese”. Perché ci sono Paesi e Paesi e questa povera terra, baciata dal sole, bagnata dal mare, e insaporita da profumi inebrianti, resta povera ma comunque sempre RICCA D’AMORE!!