di Gian Franco Murrone
La possibilità è ciò che non si possiede
Schiuderò le palpebre
E il mio pianto sarà quello di un bimbo appena nato
Con un timido sorriso d’amore bagnato
La possibilità è ciò che non si possiede
Per te fermerei il cosmo
E ti cullerei su amache tropicali
Sussurrandoti nenie che qualcuno ha cancellato
La possibilità è ciò che non si possiede
Dimmi che mi vorresti quando piangi
Che quando ti addormenti per sbaglio ti risvegli
Perché il mio sguardo su di te si è posato
La possibilità è ciò che non si possiede
Dimmi che un sospiro ti ha rapita
E come d’incanto ti sei invaghita
Di quella nenia in cui nessuno mai ti ha decantata
Sei teneramente buona
Come il miele, come il sole che mi sveglia
Come tutto ciò che ti assomiglia
e. . . d’un tratto nel mio corpo
si accende sua maestà meraviglia.