di Gian Franco Murrone
Il sole si adagia sul tetto
a calmare un grido pargolo
le stelle immobili nel cielo
hanno giurato fedeltà
la sabbia fine nella mia vita
è solo un pezzo di inutile realtà
e questo gesto è il mio rimorso
verso il senso che non ho rimosso
esplodo in un momento silenzioso
e alla mia vita concedo riposo
distrutto il volto senza paura
non cercare una ragione, è la mia cultura
ora per un ora col sogno di brillare ancora
ma dall’inferno di questo posto
c’è solo il tempo per questo gesto
lì dove il nulla è mischiato col niente
e questo sole è un pugno in faccia
vorrei passasse questa primavera
nessuna viola a sancire la cera
affidare ai pargoli un’altra cultura
nessun sentiero d’orrore da perseguire
solo l’incanto della parola amore
solo il silenzio di una collina in fiore.