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Eppure queste feste, quelle più vive e vere macchiate e sporcate da mascherine per confondere le nostre vite, si apprestano ad arrivare.
Il Coronavirus ci ha fatto capire e sta continuando a farlo l’importanza delle cose semplici, delle cose essenziali che questo maledetto mostro invisibile ci ha costretto a patire, a subire. Non possiamo perderci più nelle nostre carezze, nei nostri momenti intimi fatti di coccole e abbracci. Lo facciamo adeguandoci ai contesti.
Dalle campanelle delle scuole che non suonano (quasi) più per via della DAD (Didattica A Distanza) a le campane delle chiese che, forse, quest’anno per via di questo surreale e speciale Natale, si trovano a suonare in anticipo per via del “coprifuoco” imposto dal Governo.
Eppure le feste si avvicinano. L’albero di Natale e il presepe (simbolo della più tradizionale espressione della cristianità) iniziano a colorare ed arricchire le nostre abitazioni che, però, sono e continuano ad essere pieni di gel, mascherine e qualsiasi altro dispositivo di sicurezza individuale.
Eppure queste feste c’è chi non le passerà affatto e chi è costretto a viverle surrealmente in uno stato di solitudine.
C’è chi è costretto a combattere, come un supereroe qualsiasi che ci fanno vedere proprio i film di Natale, ad ostacolare un mostro che, spesso, non come accade nei film di Natale, la vince sempre.
Ma, comunque, RealisticaMente parlando, ci piace “immaginare” un mondo diverso, un Natale che, seppur speciale, possa farci diventare realmente “persone migliori”.
Purtroppo la realtà che ci circonda ci porta ad analizzare questi nostri pensieri in maniera utopica, impossibile da realizzare. Eppure, dai, lasciamoci un po’ avvolgere e coinvolgere dalla magia di un Natale, seppur speciale.
Era l’8 dicembre 1980 quando fu ucciso John Lennon, un interprete speciale che il rivoluzionario mondo artistico-musicale ci ha regalato. Eppure il suo inno “IMAGINE ALL THE PEOPLE….” continua a rimbombare nelle nostre menti, nella nostra realtà quotidiana.
Lo fa ogni volta che le immagini dei media documentano giovani, anziani, esseri umani che lottano e spesso perdono contro quel mostro invisibile. Lo fa, ogni volta, che un uomo uccide una donna dicendole di amarla. Lo fa ogni volta che un bambino prova ad attraversare il mare, per poi affogare, nella disperazione che un mondo migliore, forse, non era pronto ad accoglierlo. Eppure continuiamo ad immaginare un Natale speciale che ci possa ricordare, RealisticaMente parlando, che l’amore, spesso, può superare anche il male.
E così, magari, possiamo superare gli ostacoli con la forza della gentilezza e dell’amore. Sarà utopico? Eppure, RealisticaMente parlando “Imagine” . . .