Di Luca Giuseppe Murrone
18 Comuni aderenti, 44 eventi tra dibattiti, spettacoli e convegni come antidoto all’illegalità. Ospiti illustri, procuratori ed esperti di lotta alle mafie che, ogni giorno, mettono a repentaglio la loro vita per un futuro più bello, più pulito da quella montagna di merda, sono arrivati nella Città del Tricolore che, tra i tanti prodotti dop, come l’erbazzone e il parmigiano reggiano, si è accorta (troppo tardi) che anche la ‘ndrangheta era qualcosa di caratteristico di questo posto.
Il festival Noicontrolemafie ha parlato, come sempre accade, soprattutto ai giovani. L’ha fatto con un linguaggio semplice e diretto, mettendo in prima linea l’arte- quella vera che tutela la legalità e non quella che inneggia l’illegalità- partendo in musica, con il progetto di Musica contro le mafie e continuando anche con il teatro grazie allo spettacolo “Le Belle Parole” di Isabella Carloni, Antonio Lovascio e Valentina Illuminati, ispirato al saggio “L’inganno della mafia” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
Si è partiti con le parole del direttore scientifico del Festival Antonio Nicaso che, in più occasioni, rivolgendosi alla platea di giovani attendi e consapevoli che le mafie sono “un cancro per questa società” ha detto: “Fate le scelte giuste”.
Ad unirsi ai consigli di Nicaso è stato anche il Procuratore del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri che è da sempre in prima linea contro le mafie.
Gratteri ha parlato di come la mafia in generale, ma soprattutto la ‘Ndrangheta è cambiata nel tempo. “Oggi Hanno modi gentili i mafiosi” ha dichiarato il Procuratore che ha anche fatto sapere che, quando prima del processo Aemilia segnalava, insieme a Nicaso, la presenza di illegalità nel territorio di Reggio Emilia, venivano visti come “marziani”.
Proprio per questo non possiamo permetterci di abbassare la guardia.
Perché la mafia- in tutte le sue forme più grigie – è presente, cambia sistemi, modi, ma è viva.
E l’antimafia a che punto è?
RealisticaMente parlando si potrebbe dire che c’è una forte domanda di antimafia che, però, non basta mai. Ed ecco perché, la Provincia di Reggio, la Regione Emilia Romagna, l’associazione Caracò, Antonio Nicaso, la coordinatrice del festival Rosa Frammartino e diversi rappresentanti del sistema economico locale, scendono in campo per dire “Noicontrolemafie”.
Un grido di ribellione, un grido di speranza. I ragazzi vogliono e devono essere liberi di vivere un mondo più sano, un mondo che, RealisticaMente parlando, deve essere caratterizzato dalla legalità.
Anche questo è “Noicontrolemafie”.
Cala il sipario, quindi, ma la farfalla della legalità continuerà a volare alto, sorvolando e sorvegliando un territorio che- come tutti- non è immune ma, RealisticaMente parlando, bisogna ribadire che “Ci sono loro ma ci siamo soprattutto Noi”.