di Gian Franco Murrone
L’amo-Re è trono
contatto, dimora dell’antica follia,
bisogno incessante
di rituale fusione
fra anima e fisicità
vola farfalla
nel cuore che muore
solo al cospetto del suo vero padrone
e prova a dormire
sognare di credere
che questo cielo
si apri per te
come riuscire
a scalare quel mare
che con un tocco già pare
e scompare
in quel trambusto
di poche persone
tutte occupate nel gioco d’amore
fammi nuotare
in questo bagliore che dal culo
già pare fuggire non
solo per poco un tocco da nulla
mi basta poggiare
il mio naso e volare
vedrai che fra un po’
ma molto fra un po’ almeno per me
il ciel si aprirà
fino a entrare nel cuore del mondo
che ancora una volta
io vedo ondeggiare
sul corpo ritorto
e voglia di fare
di una damigella
che vuole danzare
sul becco malvagio
ed impertinente
di un piccolo uomo
dal gusto di niente
e chiamami amore
almeno stanotte
che dopo domani io morto sarò
di goduria.