Pensiero della sera
Di Luca Giuseppe Murrone
I giovani, oggi, RealisticaMente parlando, soffrono la noia come se fosse qualcosa della quale è difficile liberarsene: Un pugnale alle spalle che fa male e per noia, cosa fai? Arrivi anche ad ammazzare.
Chiedetelo alla baby gang che ha ucciso proprio per noia un 66enne a Manduria. Massacrato di botte da balordi giovani che si divertivano a condividere sui loro social le torture che infliggevano sul corpo di Antonio Stano, deceduto lo scorso 23 aprile.
Ridevano, scherzavano e se ne vantavano mentre torturavano Antonio Stano. L’hanno massacrato nel vero senso della parola. Nelle chat, i ragazzini, scrivevano – condividendo il materiale video delle torture – “andiamo dal pazzo” quasi come a dire: “facciamoci una partita a calcetto”.
Le indagini proseguono. Il procuratore Carlo Maria Capristo che le sta seguendo, commentando i fatti- come riporta Repubblica– ha parlato, appunto di “Ragazzi che non comprendono il valore della vita e che sono violenti per noia”!
Intanto 8 ragazzi della baby- gang (sei dei quali minorenni) sono accusati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravato e sono stati sottoposti a fermo. Erano felici mentre torturavano quel povero signore che è morto in un silenzio e nell’indifferenza mentre, chi lo torturava se la rideva e si divertiva, riprendendo tutto con il cellulare.
La violenza per noia è ormai un fenomeno che cresce sempre di più. Anche il bullismo, d’altronde spesso e volentieri è una ripercussione naturale di uno stato di “noia”. Tanti episodi gravi causati da questo “male del secolo” non li sappiamo. Qualcuno non ha nemmeno, forse, denunciato le ripercussioni che ha subito da altri balordi.
I giovani hanno perso sempre di più i valori portanti di una vita bella e sana all’insegna della meraviglia. Ora la loro vita (sia chiaro, non sto facendo di tutta l’erba un fascio) è fatta principalmente di social, sesso e sballo. Una vita divertente, forse, ma sicuramente noiosa.
La maggior parte della generazione del 2000, a causa delle costanti involuzioni della specie umana, non riconosce più il senso della bellezza e della meraviglia. Non riconosce la bellezza di sbucciarsi le ginocchia rincorrendo un pallone sulla strada. Sa solo annoiarsi nonostante possiede tutto. Tutto, però, il più delle volte è niente.
Tornando alla cronaca, ovviamente questo episodio, che non è il primo e non sarà, purtroppo, l’ultimo di una noia esasperata che arriva ad essere violenza, ha dell’assurdo e pone ulteriori interrogativi sul “mondo in cui stiamo vivendo”. Molte volte, quando insieme a Voi proseguo “Il viaggio nella realtà che ci circonda” RealisticaMente parlando dico “Fermati mondo voglio scendere”.
La noia è, senza giri di parole, un male da sconfiggere ed estirpare perché, purtroppo, per Noia si arriva anche ad ammazzare.